Attualità
Morta Marta Schiavi: Serravalle saluta la sua rondine giornalista
Seguì i grandi della moda: Dior, Coco Chanel, Giorgio Armani, Krizia, i Missoni e Gianfranco Ferrè
Era nata a Serravalle nel 1920, Marta Schiavi, decana del giornalismo (iscritta all’ordine dal 1946), morta a Lecco il 17 marzo scorso. «Marta è stata una Rondine molto generosa – scrive in un ricordo Piera Mazzone -. Anche se la vita presto l’aveva portata lontana dalla “sua” Serravalle: aveva sempre mantenuto i contatti. Nel 1942 entrò nella redazione de L’illustrazione del popolo, successivamente collaborò a Il resto del Carlino, La Notte, Grazia, Arianna (un mensile di moda pubblicato da Arnoldo Mondadori che poi interruppe le pubblicazioni), Epoca, Amica, Grazia, Annabella, Fashion. Nel 1946 pubblicò per gli Editori Associati un romanzo, intitolato “Rotative”, sulla storia della Gazzetta del Popolo di Torino».
Sposata a un imprenditore lecchese, Antonio Spreafico (conosciuto in aeroporto mentre entrambi rientravano da una vacanza) per anni continuò a vivere a Milano. «Solo dalla fine degli anni Novanta – prosegue Mazzone – si trasferì definitivamente sulle sponde lariane, abbandonando la professione giornalistica, ma non perdendo la curiosità, la grinta e la vivacità intellettuale che l’avevano caratterizzata. Conservo alcune lettere che mi indirizzò in quegli anni: piacevoli per l’arguzia e la finezza di analisi della realtà che stava cambiando vorticosamente».
Dopo la morte del marito, nel 2007, la sua vita cambiò: «La sua vita si era raggelata in un mondo di ricordi che si andavano rarefacendo – ricorda ancora Mazzone -: l’ascolto della musica le era di conforto». Al Resto del Carlino, Marta Schiavi si occupò di cronaca e di critica cinematografica: «Seguì il primo Festival del cinema di Venezia dopo la guerra – aggiunge Mazzone -. Conobbe Enzo Biagi e Dino Buzzati e molti altri personaggi del mondo della cultura, tra i quali ricordiamo Giò Ponti, De Chirico, Camilla Cederna. Negli anni dal 1950 al 1970 si occupò di moda, e poté avvicinare le grandi firme, da Dior a Coco Chanel, conobbe Giorgio Armani quando faceva ancora il “vetrinista”, Krizia, i Missoni, Gianfranco Ferrè».
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