Seguici su

Attualità

Nel 2017 parte la bonifica dell’area ex ”Pozzi” a Gattinara

Pubblicato

il

Le operazioni di rimozione del materiale edile e dell’amianto avrebbero già dovuto essere avviate il mese scorso

Potrebbero partire con l’inizio del prossimo anno i lavori di bonifica dell’area ex Pozzi. I cantieri per la rimozione di materiale, macerie e residuati di eternit avrebbero già dovuto essere avviati in autunno ma la proprietà, UnipolSai, ha ritenuto di allungare i tempi. La scelta di partire nel nuovo anno è stata comunicata al primo cittadino, Daniele Baglione, durante l’ultimo incontro tra Comune, proprietà e ditte affidatarie dei lavori avvenuto nei giorni scorsi.

«Si tratta di aziende non della zona- spiega Baglione – che presumibilmente si appoggeranno ad imprese locali» 

I lavori dovrebbe durare circa sei mesi e prevedono la rimozione di ciò che rimane nelle strutture dell’ex sito produttivo. Intanto, nei prossimi giorni, sarà rimossa la vegetazione che nel tempo ha infestato gli edifici. 

Le operazioni di bonifica sono ingenti: si parla di oltre due milioni di euro per sistemare quella che era la Manifattura ceramica Pozzi, un’area di oltre 120mila metri quadri, tra viale Piemonte e via Ottaviano. I lavori sono già stati appaltati e il primo lotto consisterà nella pulizia sotto i capannoni Solo in un secondo momento si procederà con la totale rimozione delle coperture in eternit e con lo smaltimento delle lastre in cemento armato incapsulate ma non ancora asportate. Una porzione della superficie interessata era già stata bonificata anni fa, tuttavia il materiale che gli operai dovranno eliminare resta di notevoli proporzioni: si tratta appunto di amianto, di macerie e di residuati della produzione, mentre le parti murarie degli edifici che componevano la fabbrica per adesso non verranno demolite. Al termine dell’intero ciclo dei lavori il Comune penserà a modificare il piano regolatore in funzione dei progetti di UnipolSai. Sulle possibili destinazioni per ora non ci sono decisioni definitive. «Servirebbe – prosegue Baglione – un recupero dell’intera area che sia funzionale ai possibili investimenti futuri. Occorre cioè renderla appetibile per gli eventuali investitori del domani e in questa direzione si potrebbe suddividere lo spazio in tre parti: una residenziale, una destinata alle attività commerciali e infine una riservata alla produzione».

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook