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Noi studenti attenti in classe, poi la bolgia sui pullman

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Noi studenti attenti in classe: «Non è colpa nostra se poi i bus sono stracolmi».

Noi studenti attenti in classe, poi la bolgia sui pullman

Che senso ha rispettare a dovere i Dpcm a scuola, se poi per tornare a casa bisogna prendere un autobus pieno di persone? Se lo chiedono Cristian e Mattia Braga, due fratelli di Valdilana di 18 e 15 anni. I due giovani sono entrambi convinti di una cosa: se i contagi aumentano la colpa non è solo dei giovani. Qualcuno insomma avrebbe potuto organizzare meglio i viaggi degli studenti, evitando assembramenti sugli autobus di linea.

Tornati al punto di partenza

«Frequento l’ultimo anno del liceo artistico a Biella – racconta Cristian, il più grande -. Ero contento di essere tornato a scuola e poter incontrare di nuovo i miei compagni e i professori. Ora si torna indietro come l’anno scorso e questo mi lascia un po’ di amaro in bocca. Al liceo artistico per esempio fare i laboratori da casa è davvero difficile, quest’anno poi io e i miei compagni abbiamo la maturità…».

Il punto debole? i trasporti

Spesso i giovani vengono descritti come poco attenti alle disposizioni anti-Covid. «Veramente a scuola abbiamo osservato tutte le indicazioni – riprende Cristian -. Il punto debole forse erano i mezzi pubblici dove il distanziamento non sempre si riusciva a rispettare».

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I ragazzi sono attenti

Mattia invece frequenta il liceo scientifico a Mosso e non ci sta a fare passare gli adolescenti per chi non rispetta le regole: «Nella mia classe, ma nella scuola in generale, in questi mesi sono state seguite tutte le indicazioni. Anche quando ci troviamo fuori con gli amici si fa attenzione».

Abituati alla Dad

Alle lezioni davanti a uno schermo ormai è abituato: «Certe materie sono più difficili da comprendere se non si è in presenza, manca il confronto diretto con l’insegnante. Per altre invece è più facile. Poi rispetto allo scorso anno ormai siamo più organizzati, inizialmente c’era il problema magari della connessione. Ormai mi sto adattando anche a questo modo di fare scuola».

Fermi anche gli allenamenti

Mattia ha dovuto rinunciare anche agli allenamenti di calcio con la Valdilana Biogliese dove gioca: «Spiace stare fermi, anche perché comunque io e i miei compagni di allenavamo con coscienza».

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