Attualità
«Non ci sono morti sospette vicino alla discarica di Ghemme»
La Provincia presenta i risultati di uno studio epidemiologico. «Da approfondire i casi di leucemia e cancro al fegato»
«Non si constatano situazioni critiche legate ad un aumento delle patologie analizzate». Questa la sintesi dello studio epidemologico sulla discarica di Ghemme presentato stamane dalla Provincia di Novara. In effetti, non è uno studio diretto sulla discarica, ma sui possibile effetti sulla salute delle persone. Anzi, più precisamente sulle cause di morte: «La ricerca – si legge nella conclusione – si è basata sulle analisi dei decessi dei residenti in zona tra il 1980 e il 2013, al fine di valutare se le varie mortalità presentino delle frequenze maggiori e quali siano le zone a maggior rischio. Alla base della ricerca vi è l’assunto che molte patologie, tumorali e degenerative, siano provocate in buona parte dalle qualità dell’ambiente in cui viviamo. Ovvero se abitiamo in luoghi più inquinati possiamo aumentare il nostro rischio di malattia e morte».
La conclusione è che «ad oggi, complessivamente, l’area in studio può esser considerata dal punto di vista sanitario in linea con i dati di mortalità regionali senza incrementi tali da far ipotizzare un danno ambientale e sanitario pregresso o in atto». Ma in realtà qualche anomalia c’è: «Le patologie meritevoli di controlli e studi aggiuntivi sono limitate alle leucemie (2 casi osservati) e neoplasie epatiche (5 casi osservati); altre ed eventuali ulteriori cause di decesso da indagare saranno da concordare successivamente con gli enti preposti».
Insomma, tutto nella norma salvo l’indicazione che forse sarebbe meglio approfondire gli aspetti “limitati” (così è scritto) a tumori al fegato e leucemie, specie per la zona vicina alla discarica. E ora i ghemmesi possono decidere se si sentono rassicurati o no.
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