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Odissea sul Monte Rosa per il gestore dell’Ospizio Sottile

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Odissea sul Monte Rosa: il ritorno al rifugio Sottile di Simone Polenghi dopo il lockdown.

Odissea sul Monte Rosa

Ritorno al rifugio dopo i due mesi di lockdown: avventura tra ghiaccio e slavine per Simone Polenghi, nuovo gestore del rifugio Ospizio Sottile. Il giovane rifugista infatti la scorsa settimana è salito per la prima volta dopo il lockdown per prepararsi a partire con la nuova stagione. «Domenica sono partito presto da casa, alle 5,  per un lungo  viaggio di qualche centinaio di chilometri prima di poter arrivare in Val Vogna e fare così ritorno alla montagna, dopo ben due mesi di lockdown, un migliaio di ricette nuove provate e totalmente fuoriforma – racconta -.  La giornata non era delle migliori, ma già l’avevo capito all’uscita dell’autostrada quando ad accogliermi c’erano nubi sparse che avvolgevano i fitti boschi e cielo terso». Arrivato al parcheggio ha preparato lo zaino con panini e «l’immancabile salame della zia  che farà assaggiare agli avventori…». Polenghi raggiunge la frazione di Peccia imboccando il sentiero  risalendo verso il Sottile. «Che la natura abbia preso il sopravvento in questi mesi lo si è notato subito, dalla slavina sulla strada, alla porta buttata giù dal vento, costruita di fianco alla chiesetta», racconta.

Meteo difficile

Per fortuna è in compagnia nella sua salita. «A 1800 metri  incontriamo la neve, fortunatamente tiene ancora bene, superando il bivio per il Larecchio – prosegue nel suo racconto -. L’umidità era forte, eravamo totalmente immersi nelle nubi e inizia a piovigginare». I bollini del Cai si vedono a malapena. «Superiamo due slavine – riprende il racconto -, molto probabilmente da poco staccate, e il pensiero va subito a tutti quei viandanti e alle avversità che dovevano superare per trovare lavoro, a come resistette così tanti anni quel soldato napoleonico, primo temerario rifugista, tutti quegli inverni»! Dopo tre ore di cammino ecco il Colle Valdobbia, la visibilità era però davvero scarsa. «Una volta arrivati abbiamo avvito  il generatore, almeno abbiamo la luce, mangiamo un boccone veloce – spiega -.  Ci mettiamo subito all’opera, in un paio d’ore abbiamo finito di fare l’inventario e così verso le 2 del pomeriggio ci riavviamo verso la macchina». E’ tempo di tornare a valle con un giro panoramico. Ed è qui che Polenghi scatta una foto da pubblicare con la storia sulla pagina Facebook del rifugio: «Mi ha fatto pensare a quanto le cose passano veloci e come la natura procede senza di noi, ma mi ha fatto avere anche speranza, nonostante la giornata avversa, uno spiraglio di sole c’è, la primavera sta arrivando, i fiori stanno sbocciando e forse anche noi stiamo riuscendo a liberarci da quest’incubo, quasi irreale».

La ripartenza in quota

Una salita che rappresenta anche una speranza per ripartire dopo il lockdown dettato dal Coronavirus: « Resistiamo che l’estate sta per arrivare e questo brutto periodo sta per finire».  spiega il rifugista. E intanto dopo il sopralluogo ci sono diverse idee da lanciare proprio per l’estate mantenendo ovviamente le distanze sociali imposte ancora dal Coronavirus. Ma come si organizzerà il rifugio Ospizio Sottile? «Stiamo creando uno spazio adeguato per chi vorrà venire con la tenda a provare le emozioni di campeggiare ad alta quota, e a breve uscirà il nuovo tariffario per i nostri temerari campeggiatori – spiega il rifugista -. Utilizzeremo il più possibile contenitori monouso per garantire una sanificazione adeguata, salvaguardando sempre l’ambiente, quindi plastic free». Ma ci sono anche tante altre novità: «Arriveranno dei confortevoli piumini per i letti, così da poter sanificare meglio la biancheria da letto. Sanificheremo i locali più volte al giorno e seguiremo tutte le direttive che ci verranno indicato con il prossimo Dpcm in uscita a breve. Contiamo di riuscire a sanificare e allestire il rifugio secondo le normative per il 15 giugno data di apertura anche per i pernottamenti (ci si augura che lo permettano)». Ma sarà attivato anche  il servizio take away appena le condizioni climatiche in quota lo permetteranno. La scommessa è ormai lanciata.

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