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Per la Pedemontana è tutto rinviato al 2018

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Per il tratto da Masserano a Ghemme sono già stati stanziati 80 milioni di euro. Ma si deve attendere ancora

La Pedemontana non sarà avviata neppure nel 2017. Nell’ultima delibera del Cipe parla chiaro: Anas, il nuovo soggetto che si è aggiudicato l’opera, entro il 31 dicembre 2017 dovrà presentare gli elaborati per realizzare il tratto da Masserano a Ghemme. Da quel momento in avanti si potrà parlare di cantiere vero e proprio.

Lo dice chiaramente la relazione del comitato per la programmazione economica dove si ripercorre la storia dell’opera che per diverse vicissitudini non ha mai visto la luce.
La Regione appena qualche mese fa aveva annunciato l’incarico ad Anas per realizzare l’opera, questo passaggio da Cap ad Anas rappresentava un decisivo passo in avanti verso lo sblocco degli 80 milioni già stanziati dal Governo per il tratto Ghemme-Gattinara con il decreto Sblocca Italia. E c’era già chi da Torino ipotizzava di vedere i cantieri a partire dal 2017. Non sarà così purtroppo. «Con il passaggio ad Anas dell’intera opera e l’avvio dei progetti definitivi e quindi dei cantieri, la provincia di Biella uscirà finalmente da un atavico isolamento», aveva annunciato il consigliere regionale del Pd Vittorio Barazzotto. Aveva aggiunto il sottosegretario di Stato Luigi Bobba: «Si tratta di un importante risultato che sblocca la complicata vicenda legata alla realizzazione di questa opera che rappresenta sia una rilevante infrastruttura per il territorio, sia un asse strategico per l’ulteriore sviluppo dei poli produttivi presenti nelle aree del Vercellese, della Valsesia e del Biellese».

Nell’arco del prossimo anno il progetto definitivo dovrà essere depositato, pena la perdita del finanziamento da 80 milioni di euro stanziati già anni fa dal Governo di centro-destra. Con questo passaggio la cantierizzazione dell’opera slitta ancora, ma ormai sembra essere una cosa normale. La Regione ha già annunciato di voler dividere l’opera in due: un primo lotto per collegare Gattinara alla A26 tramite il ponte sul Sesia, quindi bisognerà reperire anche 120 milioni di euro per il completamento verso il Biellese.

Ma c’è anche un ulteriore bega da risolvere: il pagamento di 1 milione e 450mila euro , come previsto dal Tar, a Satap che inizialmente si era aggiudicata la gara per i lavori.
«Il collegamento l’avremmo potuto avere già anni fa – sentenzia l’onorevole Roberto Simonetti -. Fu la sinistra biellese e il presidente della Provincia Sergio Scaramal ad affossare il progetto del peduncolo Biella-Carisio, già finanziato. Quel cambio di rotta ha bloccato lo sviluppo del territorio».

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