Seguici su

Attualità

Pochi minuti di grandine devastano i vigneti di Gattinara. Le foto

Pubblicato

il

allerta gialla

Pochi minuti di grandine hanno inflitto gravissimi danni ai vigneti: un dramma per i viticoltori.

Pochi minuti di grandine

Una grandinata breve ma molto violenta, che ha strappato le foglie e distrutto i grappoli nelle vigne. A Gattinara è bastata una manciata di minuti di tempesta nella notte tra martedì e mercoledì per distruggere, in alcuni vigneti, fino al 100% delle piante. In media le perdite si attestano tra il 50 e il 70% delle coltivazioni. Un dramma per i viticoltori del pregiato Docg, che dovranno fare i conti con una raccolta ridotta al lumicino. In programma c’è anche la richiesta dello stato di calamità.

Fai scorrere le immagini per vedere le fotografie

LEGGI ANCHE: Romagnano tra le località più colpite dal maltempo: le foto del giorno dopo

Le zone più colpite

«In città cadevano chicchi grossi come una noce – racconta Paride Iaretti, titolare dell’omonima azienda vitivinicola -, e in collina è stato pure peggio. Ieri mattina, intorno alle 8, i chicchi erano ancora grandi quasi come una moneta da un euro. Chissà che dimensioni avevano otto ore prima… La gragnuola che si è abbattuta sulle coltivazioni era portata da raffiche di vento orizzontali, cosa che ha distrutto interi vigneti. In certi terreni non è rimasta una foglia, sembra di essere a gennaio». Una delle zone più colpite dalla tempesta è il versante che costeggia la strada che porta alla Torre delle Castelle. Meno danneggiate altre zone, come il versante ovest delle colline. «La grandinata ha devastato una vasta fascia che comprende Lozzolo, Roasio e Brusnengo – afferma Iaretti -. Ho sentito i colleghi di Ghemme, anche lì ci sono stati molti danni».

Nel 1971

«Purtroppo questa volta la tempesta ha preso le nostre colline», commenta Cinzia Travaglini, dell’omonima azienda vitivinicola. L’imprenditrice riporta i ricordi della madre: «L’ultima grandinata di queste proporzioni è stata 1971. Avevamo piantato da quattro anni il vigneto Molsino, sarebbe stato quindi il primo raccolto. Il 7 luglio di quell’anno fu distrutto completamente. Fu una grande delusione per i miei genitori. Anche allora per fortuna, come questa volta, la zona Ronchi si era salvata. Anche qui i grappoli sono stati toccati, ma perlomeno le foglie sono state risparmiate».

I lavori

Adesso i viticoltori incrociano le dita, mentre li attende un lavoro certosino. «La stagione è ancora lunga – afferma Iaretti -. Ora dovremo pulire i grappoli, uno per uno, nei quali è recuperabile almeno il 50%, e iniziare con i trattamenti ai fusti, per evitare che si indeboliscano ulteriormente». «Speriamo che ci lasci raccogliere quanto rimasto – conferma Travaglini – E’ un lavoro il nostro che dà grandi soddisfazioni se va bene, ma quando accadono questi avvenimenti si resta veramente sconsolati». Per la vendemmia 2021 i viticoltori si attendono una piccola raccolta in termini quantitativi, «ma faremo di tutto per puntare alla massima qualità», affermano unanimi.

Le perdite

Sul drammatico evento è intervenuto anche il sindaco di Gattinara, Daniele Baglione, che in un video postato sui social ha espresso la sua solidarietà ai produttori, incontrati ieri. «Negli ultimi due anni – sottolinea – ci sono stati danni ingenti per il maltempo, anche se una grandinata di queste proporzioni era da molto che non si verificava. Lo sconforto tra gli operatori è tanto: chi è fortunato lamenta perdite del 50%, mentre le ipotesi peggiori vanno tra l’80 e il 100% di piante distrutte». La gradine ha colpito, devastandoli, ovviamente anche gli orti, le serre e i vivai. In molte zone della città, ancora mercoledì mattina mancava la corrente elettrica, nonostante i tecnici dell’Enel siano stati al lavoro tutta la notte per ripristinare le linee. «Ringrazio – conclude il sindaco – i lavoratori impegnati nelle operazioni, i vigili del fuoco e i tanti volontari intervenuti per dare una mano».

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *