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Ponte crollato, l’accusa: mai visti i piani di manutenzione

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Ponte crollato, l’accusa di Landolfa: «Già nel 2018 avevo chiesto il sopralluogo sui ponti, ma non sono mai arrivati».

Ponte crollato, l’accusa: mai visti i piani di manutenzione

Dal consigliere comunale di opposizione di Romagnano (Lega) Silvio Landolfa, riceviamo e pubblichiamo.
«Già a settembre 2018 a seguito del crollo del ponte di Genova, chiedevamo all’allora amministrazione comunale, di cui il sindaco attuale faceva parte, la documentazione relativa alla copia dei verbali di sopralluogo sui ponti sul territorio di Romagnano e i relativi piani di manutenzione. Sopralluoghi che dichiararono di aver effettuato con personale amministrativo tecnico in presenza di amministratori».

Dubbio lecito

«Tale documentazione non mi è mai pervenuta, creando così il dubbio che non fu mai stato redatto un verbale tecnico relativo allo stato dell’arte e di manutenzione. Il 3 ottobre 2020 il ponte tra Romagnano e Gattinara è collassato su sé stesso. Tale crollo si presume dovuto alle sollecitazioni cui è stato sottoposto durante il fiume in piena, ma può essere lecito il dubbio del rispetto sul controllo dello stesso».

Il crollo: tragedia sfiorata

«Oggi ci troviamo senza un collegamento fondamentale tra due provincie con danni materiali ed economici. La decisione della apertura del ponte nella giornata di sabato 3 ottobre rappresenta una sottovalutazione del problema. Solo per un caso fortuito in quell’istante non transitavano pedoni o veicoli, il cui passaggio avrebbe potuto trasformare un evento, di per sé già grave, in una tragedia».

Un collegamento essenziale

«Ora occorre capire quali siano stati i motivi e le valutazioni assunte che hanno portato alla riapertura. Sicuramente i responsabili dovranno rendere conto di tale decisione. Comunque sia, ora una decisione relativa la ripristino della viabilità deve essere assunta dagli organi competenti a partire da tutta l’amministrazione comunale di Romagnano. Tale decisione deve essere immediata ed efficiente al fine di realizzare nel più breve tempo possibile un nuovo collegamento. Il disagio infatti comporta gravi danni economici a tutti i livelli, dalle famiglie, agli studenti costretti ad un difficile pendolarismo».

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