Attualità
Ponte Romagnano: è già trascorso più di metà del tempo previsto per la costruzione
Ponte Romagnano, è già trascorso più di metà tempo previsto per il cantiere e siamo solo alla bonifica.
Ponte Romagnano, trascorsi 73 dei 140 giorni previsti per i lavori
«Si prevede una durata complessiva dell’intervento di 140 giorni, comprensivi della bonifica degli ordigni bellici, e un costo di 4,9 milioni». Questo riportavano i giornali il 22 marzo, quando furono consegnati all’impresa i lavori per il ponte provvisorio di Romagnano, da realizzarsi qualche decina di metri più a monte di quello crollato.
Ebbene, di quei 140 giorni ne sono già trascorsi esattamente la metà: 70 giorni (in riferimento a lunedì 31 maggio, ndr) in cui del ponte provvisorio non si è visto nulla. È vero che si tratta di un manufatto prefabbricato, ma è anche vero che in zona quasi tutti (amministratori compresi) danno virtualmente per scontato che i tempi saranno più lunghi del previsto.
Lavori ancora preliminari
Nei giorni scorsi in effetti si sono visti all’opera ruspe e camion, ma si tratta sempre di fasi preliminari. Allo stato attuale la bonifica bellica (alla ricerca di presunti ordigni inesplosi dai tempi della guerra) è stata fatta solo sulla sponda di Romagnano.
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Adesso sono state portate via delle macerie raccolte durante questa operazione. Prima di avviare i lavori occorre però attendere il semaforo verde del Genio. E solo a firma avvenuta si potrà partire con i lavori veri e propri. Nei prossimi giorni la bonifica si concentrerà sulla riva vercellese, e anche qui, una volta ultimata, ci sarà da attendere il via libera per avviare il cantiere.
Perché la bonifica ha rallentato il cantiere
L’operazione di bonifica è in ritardo clamoroso perché ci si è accorti della presenza di ferrite lungo le sponde del fiume. Un minerale che rende più difficile individuare eventuali ordigni, e quindi per la bonifica si è dovuta incaricare una società diversa da quella che aveva iniziato, con il consueto ingorgo di pratiche e permessi.
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Luca
3 Giugno 2021 at 19:23
Sempre e solo loro. La Pubblica Amministrazione colpisce sempre, nessuno è responsabile di nulla. Per loro trattasi di scartoffie che posano sulla scrivania…..
Vergogna!
Francesco
3 Giugno 2021 at 23:56
La cosa che fa più male di tutto e l indifferenza…di tutti i colori politici nessuno si è indignato nessuno ha detto ma cosa stiamo facendo o meglio dire cosa non stiamo facendo… perché ripeto perché…programmare progettare pensare a un manufatto provvisorio in affitto. Perché ci lamentiamo e puntiamo il dito su mafia e ndrangheta per il loro sporco lavoro e ruberie quando poi alla fine anche a pochi passi da noi chi dovrebbe parlare e denunciare certi progetti e certe idee fa la stessa cosa. Sprecare denaro pubblico per progetti in affitto e provvisori. Si perché 5 milioni di euro per un idea in affitto equivale a rubare e sperperare alle spalle della comunità. Si dice che certe situazioni dovrebbero scuotere la coscienza delle persone..ma nemmeno la tragedia che abbiamo vissuto tutti a causa della pandemia è riuscita a cambiare tutto. Prevale sempre la cultura dello spreco e del rubare…
Ermanno
4 Giugno 2021 at 7:56
La burocrazia è uno dei più grandi mali di questo Paese e l’Amministrazione Pubblica, già poco efficiente di suo, ne è schiava. Visto e considerato il ritardo, la Regione avrebbe dovuto da tempo fermare questo progetto e dare il via alla costruzione del ponte definitivo e dirottare li le risorse ingenti assegnate per costruire (in ritardo) una soluzione provvisoria. Si aspetteranno anni in ogni caso, per lo meno si passerebbe direttamente a costruire il ponte che “dovrebbe” durare per i prossimi decenni. Considerato come vengono realizzate le opere pubbliche negli ultimi anni, il condizionale “dovrebbe” è d’obbligo.
Fabrizio
5 Giugno 2021 at 20:10
Se il ponte da fare era in zona Piemonte detta La Granda a quest’ora era fatto!! Ma qui siamo in Valsesia quindi…..aspettate gente aspettate!!
Franco
8 Giugno 2021 at 17:29
Ma davvero ci spettavamo un secondo “miracolo italiano” stile ponte di Genova?
E non basta, ora vorrebbero assumere altre decine di migliaia nella pubblica amministrazione… non bastavano i pelandroni già esistenti?
Ma fare lavorare (nella vera accezione del termine) quelli che già ci sono…no eh?