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Portula non dimentica il dolore della Madre Patria: restaurato il monumento

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Portula non dimentica il dolore della Madre Patria: il restauro ha riportato il monumento alla bellezza originaria.

Portula non dimentica il dolore della Madre Patria

La Madre Patria che sorregge il figlio ormai morto: è questo il simbolo del monumento di Portula che, dopo il restauro, è stato inaugurato la scorsa domenica 20 settembre. Presente alla cerimonia anche il corpo musicale di Portula, diretto dal maestro Claudio De Mario.

Inaugurazione molto sentita

Il sindaco Fabrizio Calcia Ros ha voluto ringraziare i presenti, gli alpini, don Carlo Borrione che ha celebrato la messa. Il parroco don Ugo Franzoi è infatti assente perché si è rotto il femore. Durante la cerimonia è stato presentato il libro “Caduti e reduci di Portula” di Marco Memeo.

Raccolta fondi per il restauro

«L’idea di restaurare il monumento ai caduti – spiega il primo cittadino – è nata il 25 Aprile di due anni fa quando Afra Nogara mi ha chiesto di poter fare una raccolta di fondi per risistemarlo. Ho deciso di contattare la restauratrice Tiziana Carbonati e di dare via all’opera. Abbiamo avuto il benestare della Soprintendenza alle belle arti e dopo la chiusura a causa del Covid-19 siamo partiti con i lavori. Sono davvero contento che il nostro monumento sia stato riportato all’originaria bellezza».

Una gran bella scoperta

A parlare dell’opera è stata la stessa restauratrice Carbonati che con la collega Sara Barchietto ha portato avanti il progetto. Il restauro, che ha avuto un costo di circa 7mila euro, prevedeva la pulitura della superficie dalla patina che si era depositata con gli anni. Si è poi provveduto a stuccare le microfessure e a sigillarle e a riportare all’origine l’opera in bronzo su basamento in materiale lapideo, che risale al 1925, dello scultore Carlo Conti di Borgosesia.

Eclettico Carlo Conti

«Il restauro – ha detto Carbonati – ha portato a una scoperta sull’artista che ha eseguito l’opera. Egli era uno studioso, un ricercatore, un combattente, un patriota conosciuto per le sue opere in tutto il Piemonte. Al termine della Grande guerra l’associazione reduci costituì il comitato Mausoleo ai caduti e scelse Conti per realizzare opere in diversi paesi della Valsesia».

Ispirato dalle donne

«Egli trasse spunto dalle donne: mogli, madri, figlie che durante la guerra furono il fulcro della famiglia mentre gli uomini erano al fronte. Venne insignito Cavaliere della corona d’Italia, fu ispettore onorario della Soprintendenza archeologica del Piemonte e, nel 2007 gli fu dedicato il museo di archeologia e paleontologia di Borgosesia».

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