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Portula resta orfana dell’unico negozio. Il saluto ai clienti

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Portula resta orfana dell’unico negozio. Il saluto ai clienti. «Grazie a tutti, ma era impossibile andare avanti»

A Portula dispiacere per la chiusura della bottega

Un “pezzo” di Portula che chiude i battenti. Il piccolo negozio di generi alimentari, che si trova lungo la strada provinciale, abbasserà la saracinesca alla fine dell’anno. La titolare Christele Bertola ha preso questa dolorosa decisione, dopo aver portato avanti l’attività per 16 anni. Un dispiacere per questa chiusura che è stato condiviso da tanti sui social e che mette in luce anche il sindaco Fabrizio Calcia Ros. «Mi spiace davvero tanto – commenta il primo cittadino – il negozio di Portula è anche una parte importante della mia vita. Ce l’aveva mio papà tanti anni fa e quindi ho passato del tempo al suo interno e ho tanti ricordi. Attualmente il negozio aveva traslocato nel locale adiacente».

Bertola aveva evidenziato che la scelta è dettata dalle spese sempre più pesanti, dal fatto che è difficile sbarcare il lunario a causa degli incassi troppo bassi. «Capisco la scelta di Christele – continua Calcia Ros – purtroppo i piccoli negozi di paese fanno fatica a reggere la concorrenza delle grandi catene, le spese sono alte soprattutto in questo ultimo periodo e non invogliano e aiutano certo a tenere aperte le attività. La chiusura è chiaramente penalizzante per il paese, soprattutto per gli anziani che non hanno molte possibilità di muoversi.

Con molto dispiacere

In realtà, la titolare ha fatto tanto per mantenere aperto ed è venuta incontro alle persone che avevano bisogno nel periodo del Covid, portando la spesa a casa. Come ho detto mi spiace tanto che sia finita così». Una situazione difficile nel periodo della pandemia e ora con gli aumenti dovuti ai rincari delle materie prime, del gas, della luce, delle spese in generale.

«Quando il negozio chiuderà definitivamente l’attività – conclude il sindaco – sarà difficile che possa riaprire ancora. C’è troppa concorrenza. Io capisco che ormai tutti facciamo fatica a far quadrare i conti e le aspettative future non sono così rosee. Ormai in paese sono rimaste poche attività. Fortunatamente c’è ancora la scuola dell’infanzia, la primaria che rendono vivo il paese. E poi abbiamo due bar, la farmacia, la posta, un negozio di ferramenta e la parrucchiera. Purtroppo ho sentito che anche in alcuni paesi limitrofi alcune attività chiuderanno per le stesse motivazioni e questo è veramente triste».

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