Attualità
Portula saluta e ringrazia il dottor Baiguera che va in pensione
Portula saluta il dottor Baiguera: ha lavorato in paese per 32 anni e all’inizio del mese è andato in pensione.
Portula saluta il medico
Il paese ringrazia il dottor Renato Baiguera. Il medico condotto, che è andato in pensione l’1 febbraio, dopo 32 anni trascorsi in paese, è stato festeggiato dall’amministrazione comunale, Protezione civile, di cui faceva parte, e da due rappresentanti della cittadinanza.
«Abbiamo pensato – spiega il sindaco Fabrizio Calcia Ros – di dare un piccolo riconoscimento al dottor Baiguera per gli anni trascorsi con noi. Ricordo che quando è arrivato io ero un ragazzo e ora sono qui a salutarlo come sindaco a nome della popolazione. Renato è stato davvero un ottimo medico. La gente purtroppo si troverà male da oggi perché mancherà una figura presente e perché i mutuati sono stati suddivisi con i medici sul territorio dislocati anche a Borgosesia Valduggia e Quarona. Lui qui aveva il suo ambulatorio e la casa e quindi era una figura presente. Devo sottolineare che il lato umano di Renato è stato quello di non aver mai lasciato nessuno da solo, andando a casa e seguendo il malato. Questo è stato un onore per tutti noi perché ci ha donato la sua professione. Ci mancherà ma gli auguriamo una serena pensione».
«Una bellissima esperienza»
L’amministrazione comunale ha donato una targa, così come la Protezione civile di Portula alla quale era molto legato. Il capogruppo Pier Luca Botta e i membri del sodalizio hanno voluto ringraziarlo per la sua presenza e la sua opera all’interno del gruppo.
A nome della popolazione (è stata fatta una raccolta di fondi per fare il regalo) è stato donato al medico condotto un viaggio, un orologio e due sterline d’oro. Un pensiero floreale è andato anche alla moglie Stefania. Baiguera era arrivato a Portula l’1 marzo del 1990, con un primo incarico di medico generico e da quel giorno non aveva mai lasciato il paese. «Grazie a tutti – ha detto il dottore – è stata una bellissima esperienza di vita. Ho fatto il medico ma quasi tutti i miei pazienti erano amici. Ho vissuto questo ben connubio che è stato stupendo anche per me. Qui ho passato una vita e ho molti ricordi belli. Vi ringrazio tutti per i vostri pensieri».
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