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Poste di Borgosesia: troppi disservizi e Tiramani scrive al Prefetto

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Poste di Borgosesia: troppi disservizi e Tiramani scrive al Prefetto.

Poste di Borgosesia

“Ho preso carta e penna e ho scritto direttamente al Prefetto per l’assurdo atteggiamento di Poste Italiane a Borgosesia”: il Sindaco di Borgosesia, Paolo Tiramani, annuncia via social l’iniziativa presa stamane, dopo che ancora una volta la direzione delle poste borgosesiane ha ignorato una sua segnalazione riguardo alle lunghe attese a cui tale ufficio obbliga gli
anziani, che devono rimanere fuori, al freddo, per poter accedere ai servizi di cui hanno bisogno. E mentre la missiva arriva negli uffici della Prefettura, il Parlamentare valsesiano sta già preparando anche una interrogazione parlamentare sull’argomento.
Nella lettera inviata al Prefetto il Sindaco scrive “Da mesi si evidenziano disservizi che, nonostante diversi interventi da parte mia, purtroppo non hanno avuto alcuna soluzione. L’ultima nostra segnalazione è datata 9 dicembre: abbiamo inoltrato all’Ufficio Postale di Borgosesia una serie di lamentele che ci sono state presentate dalla popolazione, ed abbiamo contestualmente richiesto precisazioni in merito. Ad oggi, però, non abbiamo ricevuto risposte dall’ufficio in questione”.
Tiramani ha spiegato al Prefetto che le Poste hanno ridotto l’orario di apertura al pubblico, creando di conseguenza “assembramenti intollerabili nell’attuale contesto sanitario. Considerando che i fruitori degli sportelli postali sono in particolar modo gli anziani – si legge ancora nella lettera al Rappresentante del Governo – la decisione di diminuire l’orario di apertura appare inopportuna sia dal punto di vista del servizio ai cittadini, che da quello del rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza sanitaria”.
Ha fiducia nell’intervento del Prefetto, ora, il Sindaco di Borgosesia e assicura che mai “mollerà la presa” e ne parlerà anche in Parlamento: «Mi auguro che il Prefetto possa intervenire per risolvere questa incresciosa situazione: in un momento in cui tutti poniamo la massima attenzione a rispettare le regole per evitare assembramenti, è veramente intollerabile che le Poste abbiano contratto il loro orario, costringendo la gente ad assembrarsi all’esterno per poter accedere agli uffici: pensavo che con le segnalazioni di maggio si fosse compreso che non siamo disposti a tollerare la loro mancanza di rispetto verso i cittadini, ma evidentemente non riescono proprio a lavorare come si deve. La situazione dovrà risolversi – conclude – perché gli interessi dei miei concittadini sono la mia priorità, dunque presenterò il caso anche in Parlamento e troverò il modo per ottenere che la gente possa contare su un servizio come
si deve!».

 

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