Attualità
Prato Sesia incredibile collezione di 2400 bottiglie di ogni tipo
Prato Sesia ospita una collezione unica in Europa: Bruno Bosia ha raccolto oltre 2.400 bottiglie, ognuna con una sua storia.
Prato Sesia, una collezione unica
Un’esposizione unica nell’intero continente: oltre 2400 bottiglie (2440 per la precisione) di ogni genere e provenienza, stipate sugli scaffali sistemati in una grande stanza, per realizzare una mostra permanente dal titolo “Vuoti a perdere”. E’ l’iniziativa realizzata a Prato Sesia da Bruno Bosia, conosciuto per il suo grande impegno come priore del Capitolo piemontese della Confraternita di San Iacopo di Compostela nell’organizzare numerosi pellegrinaggi verso il Santuario portoghese, ma anche a Lourdes, Mont Saint-Michel, Roma, con l’invidiabile traguardo di ben oltre 20.000 chilometri percorsi.
Dopo tanti anni di devozione attiva, Bosia ha deciso di rallentare il passo, ma senza perdere la voglia di impegnarsi per la comunità, e l’esposizione che lo vede protagonista ne è la prima dimostrazione.
Da vicino e da lontano
Una mostra unica in Europa: «Da ricerche su internet, abbiamo visto che esiste una sola esposizione di questo genere, in una casa americana», conferma l’ideatore.
Facile immaginare (e sbagliare) da dove possano provenire le bottiglie esposte nel locale situato al primo piano della Casa del Popolo, in piazza Italo Rolando, pensando che provengano solo dai luoghi visitati durante i viaggi della fede. I “Vuoti a perdere” di Bosia sono invece originari di molte parti del mondo, spesso regali di amici; alcuni arrivano peraltro da molto vicino, come quelli dei celebri vini delle colline novaresi. «Le mie bottiglie sono oggetti particolari, hanno contenuto bevande tra le più pregiate al mondo oppure molto comuni – spiega Bosia – Però ognuna possiede una propria storia, che sono pronto a raccontare a tutti coloro che vorranno farmi visita, ogni domenica pomeriggio, dalle 15 alle 18».
Le bottiglie
Prenotando al 3282849398, oppure via mail a vuotiaperdere.pratosesia.gmail.com, si potranno quindi ammirare bottiglie dalle forme più improbabili, come le scarpette di vetro che ricordano Cenerentola, oppure quella con carillon raffigurante Villa Caccia di Romagnano. O ancora la bottiglietta della gazzosa con dentro la biglia, che riporterà all’infanzia i visitatori di una certa età. Spicca la presenza di fragilissimi vetri soffiati, e non possono sfuggire all’osservatore attento i boccettini di profumo (non catalogati) sistemati nei cestini lungo la scala che sale alla sala espositiva; oppure le tre lampade con paralume fatte realizzare da Bosia a Varallo, a partire da tre “magnum”; o, ancora, la teca contenente bicchieri di fogge e dimensioni diversissime.
Le visite
«Gli ospiti saranno invitati a firmare il libro dei ricordi e la lavagna situata nel salone accanto alla mostra – conclude l’organizzatore, che sottolinea come «tutto questo si è reso possibile per la disponibilità del consiglio di amministrazione della Casa del Popolo, di Gabriele e Piera Arienta, di Silvia Ruga, che si è occupata di tutta la parte grafica della mostra e di Piero Gianola, che ha sistemato a dovere i locali».
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