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Pray code e proteste per l’ufficio postale rimasto a orario dimezzato

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Pray code e proteste

Pray code e proteste alle Poste: gli uffici mantengono ancora l’orario ridotto adottato per la fase più acuta dell’emergenza sanitaria.

Pray code e proteste

L’ufficio postale di Pray ancora in orario dimezzato. In Valsessera è l’unico a non aver ancora riattivato l’orario normale pre-Covid. «E’ una situazione assurda – interviene il sindaco Gian Matteo Passuello -. Stiamo parlando anche di un ufficio di secondo livello e quindi importante a livello strategico e di servizi». Il Comune ha scritto più volte ai vari responsabili ricevendo in alcuni casi rassicurazioni e in altri neppure una risposta.

I contatti

«Abbiamo scritto al mondo – riprende il primo cittadino -. Abbiamo inviato lettere al responsabile di Biella, a chi tiene i collegamenti con i piccoli Comuni, alla sede centrale. In alcuni casi non abbiamo neppure avuto risposte, in altri ci hanno promesso che la situazione si sarebbe risolta. Ma allo stato attuale continua a girare a mezzo servizio». Gli orari di apertura sono il lunedì, mercoledì e venerdì, mentre rimane chiuso il martedì, giovedì e sabato. «Non riusciamo a venirne a capo – sottolinea ancora Passuello -. Durante il lockdown per il Covid-19 era stato ridotto l’orario, altri uffici postali della zona non avevano mai chiuso. Ma dopo la prima fase di emergenza un po’ tutti hanno riaperto tornando alla normale attività. Quello di Pray è invece l’unico in Valsessera a non avere ancora l’orario normale. Ed è assurdo».

I disagi

L’orario ridotto rappresenta un disagio per professionisti, famiglie e anziani. C’è chi ormai si rivolge ad altri sportelli. «Il giovedì, per esempio, che è giorno di mercato – spiega ancora il primo cittadino – molti anziani vorrebbero andare alle Poste, ma si trovano a dover fare code interminabili. Non dimentichiamo che grazie ai volontari portiamo in paese anche diversi anziani delle frazioni e questi purtroppo non possono usufruire del servizio agli uffici postali». L’amministrazione di Pray sembra scontrarsi contro un muro: «Abbiamo mosso tutte le carte che avevamo in mano per riuscire a sbloccare la situazione. Ci era stato assicurato che da metà settembre le cose sarebbero tornate normali, invece siamo ormai a fine ottobre e non ci sono comunicazioni di un ritorno alla normalità». Inoltre con l’ultimo Dpcm anche molti uffici sono tornati in modalità smartworking.

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