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Protesta a Mosso: «Non spostate il liceo dal “Pietro Sella”»
L’altro giorno è stato allestito un banchetto con uno striscione e le foto storiche della scuola.
Protesta a Mosso: «Non spostate il liceo dal “Pietro Sella”». L’ex sindaco di Mosso Orazio Garbella spera fino all’ultimo di poter salvare il liceo a Mosso ed evitare il trasferimento a Valle Mosso dal prossimo anno scolastico, anche se ormai l’amministrazione comunale di Valdilana prosegue per la sua strada.
Protesta a Mosso: «Non spostate il liceo dal “Pietro Sella”»
L’altro giorno in occasione del mercato settimanale, infatti l’ex primo cittadino ha allestito un banchetto sotto i portici per sensibilizzare la popolazione.
«Comune e Provincia – spiega Garbella – in accordo hanno arbitrariamente deciso di smantellare il pluricentenario “Pietro sella” di Mosso che attualmente ospita il liceo tecnologico riducendolo a scuola primaria e scuola media. Ricordo a chi non ne fosse a conoscenza che l’istituto sella ha la capienza e sevizi adeguati agli studenti delle scuole superiori e pertanto rivolgo all’amministrazione comunale di Valdilana un accorato appello pregandoli di tutelare questa particolarità. Non si possono distruggere anni di sacrifici voluti da precedenti amministrazioni che da centinaia di anni si sono prodigate per promuovere e migliorare l’istruzione del Comune di Mosso Santa Maria».
Non disperdere economie
E aggiunge: «Mi sembra più che logico che gli attuali corsi del liceo tecnologico restino all’istituto “Pietro sella”, per dare una continuità storica anche ai corsi tenuti durante la sua centenaria storia di scuola superiore e per non disperdere ulteriori economie».
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Portare il liceo a Valle Mosso nell’attuale istituto Andrion vorrebbe dire trasferire le scuole medie al Pietro Sella, questa almeno l’intenzione del Comune. «Ma ci deve essere anche un progetto per risistemare il Pietro Sella per adibirlo a ragazzi delle medie – riprende Garbella -. Ma non mi sembra di aver visto o sentito parlare di nuovi interventi in atto. Dov’è quindi la programmazione? La speranza è che l’amministrazione si fermi un attimo e valuti attentamente come stanno le cose».
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