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«Puzze a Montrigone: aspettare l’acqua del Sesia non è una soluzione»

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Sulla questione interviene il consigliere comunale di minoranza ed ex sindaco Alice Freschi

Sulla questione degli odori nella zona di via Vittorio Veneto e Montrigone e sulle soluzioni pensate dall’amministrazione comunale, riceviamo e pubblichiamo alcune considerazioni del consigliere comunale Alice Freschi del gruppo “Noi per Borgosesia”

«L’amministrazione comunale riprende l’annosa questione degli scarichi fognari delle abitazioni al termine di via Vittorio Veneto a Borgosesia, lato Sesia. Questione ereditata dalle precedenti amministrazioni e che in questi anni avevamo cercato di risolvere ma incontrando notevoli difficoltà. La situazione è questa: nel tempo (decenni fa), quando si trattava di fare gli allacci alla fognatura che percorre la via, le ultime abitazioni non si sono allacciate se non a macchia di leopardo; la Sii aveva riesaminato la situazione ma, eccetto il condominio Stella che ha risposto mettendosi in regola, tutto è praticamente rimasto invariato. In quell’area arriva anche il rio Rozzo che raccoglie scarichi lungo il suo percorso ma non può essere intubato e quindi le sue acque non possono essere depurate. Un altro problema di difficile soluzione. Così succede che queste abitazioni continuano a scaricare direttamente nel fiume, o meglio lungo l’argine sinistro del Sesia, dopo la diga che dà origine alla lama di Aranco.

Nel tempo, prima di questi periodi di siccità particolarmente accentuati in estate, l’acqua della lama non era convogliata completamente nel canale che porta alla Cartiera di Serravalle e così poteva scorrere anche lungo la sponda sinistra, fungendo da “sciacquone”. Le modifiche alla diga, con la chiusura completa della diramazione, hanno portato a lasciare asciutto l’alveo di questa se non quando, da Buonanno e la sottoscritta d’accordo con l’ufficio lavori pubblici, venivano richiesti a chi gestisce la diga temporanei deflussi dell’acqua.

D’intesa con la Sii era stato fatto un progetto per raccogliere gli scarichi verso fiume in una specie di fognatura sotto le case, agganciata al muraglione e rialzata rispetto al fiume, ma tale soluzione, come quella di una tubazione interrata, è stata vietata dal comparto opere pubbliche della Regione per la sua posizione poco consona in caso di piene. E poi si sarebbe trattato di una nuova fognatura, a poca distanza da quella esistente, non giustificata nei suoi costi, per pochi utenti e pertanto non sostenibile economicamente dalla Sii. La soluzione vera, sempre proposta a suo tempo dalla Sii, sta nella realizzazione di fosse Imhoff interrate presso le abitazioni e poi collegate alla fognatura principale. Oppure, ma non vedo la novità della soluzione, utilizzare l’acqua del Sesia che scorrendo pulisca sotto le case.

Quest’ultima è economicamente la più vantaggiosa, perché altrimenti sono i privati che devono sostenere le spese della realizzazione delle fosse e dell’allaccio alla fognatura pubblica (obbligatorio visto che le case si trovano a meno di 100 metri da questa), cosa che non si erano preoccupati di fare in precedenza e che li vede un po’ restii. Per chi ora amministra risolvere il problema di questi scarichi all’aperto è un punto elettorale molto sbandierato e da risolvere, peccato che venga fatto, o pensato copiando le soluzioni proposte anche dalle precedenti amministrazioni. Quindi nessun passo avanti ma solo sperare che circoli acqua sotto gli scarichi».

Alice Freschi

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