Attualità
Quarona raccoglie firme contro la banca che resta chiusa
Quarona raccoglie firme: i cittadini chiedono la riapertura della banca, chiusa con l’arrivo dell’emergenza sanitaria.
Quarona raccoglie firme
Banca ancora chiusa a Quarona: al via anche una raccolta firme, partita nei giorni scorsi. Comune e cittadini di Quarona chiedono al Banco Bpm-Banca popolare di Novara di riaprire la filiale di corso Rolandi, ormai interdetta (a parte i servizi bancomat) dalla prima metà di marzo. Non sono per il momento bastati un esposto, proteste davanti alle sedi di Borgosesia e Novara, una richiesta di rimborso, a ottenere l’obiettivo. E l’agenzia di Quarona, chiusa per motivi di sicurezza in seguito alle disposizioni sanitarie legate all’emergenza Coronavirus, non ha riaperto nemmeno con la “fase 2”. «A questo punto iniziamo a pensare che ci sia dell’altro – sostiene il sindaco Francesco Pietrasanta -. Se dalla sede centrale hanno preso delle decisioni, credo sia il momento di dirle e non lasciare ancora i clienti in questa situazione».
“Fare sentire la nostra voce”
Per sbloccare la situazione è stata anche attivata una raccolta firme. Mercoledì il primo giorno di raccolta, davanti all’agenzia: «Non aprono e non riceviamo risposte – spiega le ragioni il primo cittadino -, allora facciamo tutto ciò che è nelle nostre facoltà per far sentire la nostra voce. Non è mai stata presa in considerazione la possibilità di aprire almeno un giorno a settimana, e nulla si muove anche dopo la ripresa della quasi totalità delle attività commerciali. A questo punto nascono tanti interrogativi».
Le proteste
Nei settanta giorni precedenti erano state avviate iniziative di protesta, con il sindaco a Borgosesia e Novara. In paese è stato organizzato un servizio di trasporto per i clienti che avevano necessità di spostarsi alla sede di Borgosesia per operazioni di sportello e consulenza (almeno una cinquantina i viaggi), servizio di cui il Comune ha ufficialmente chiesto rimborso. Per cercare di sbloccare la situazione, il primo cittadino ha presentato un esposto al procuratore generale di Vercelli per valutare se si possa riscontrare una ipotesi di reato nella sospensione di un servizio essenziale per la collettività. La filiale resta chiusa e ora, per chiederne la riapertura, si raccolgono le firme.
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