Quarona recupera lo storico ponte in cemento: parte la caccia ai finanziamenti

Quarona recupera lo storico ponte di Doccio, ma sarà necessario trovare 400mila euro.

Quarona recupera lo storico ponte in cemento

Tre fasi per garantire sicurezza e recupero conservativo: è il programma del Comune di Quarona per il ponte di Doccio, che collega direttamente la frazione al centro paese. I primi due passaggi sono definiti, mentre per il terzo, economicamente più pesante (i lavori di consolidamento), è necessario trovare finanziamenti.

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Transito limitato alle 8 tonnellate

Il ponte sul Sesia, che non presenta particolari problemi strutturali, necessita però di un recupero generale, che passi anche dall’aspetto estetico, essendo stato costruito negli anni Trenta. A velocizzare gli interventi è stata anche l’alluvione di inizio ottobre che ha costretto a un intervento d’urgenza alla base dei piloni per ricostruire e rinforzare la difesa spondale. Attualmente il passaggio sul ponte è limitato a mezzi fino a 8 tonnellate.

Prima fase: prove di carico

Tre dunque le fasi, prima delle quali saranno le prove di carico e una analisi statica completa: «Vogliamo avere qualche certezza in più dopo l’alluvione, considerato che il ponte inizia a mostrare l’usura degli anni – spiega il sindaco Francesco Pietrasanta -. E si daranno inoltre tutte le informazioni necessarie all’ingegnere che stenderà il progetto definitivo».

Seconda fase: costruire il progetto

Proprio il progetto per ristrutturazione e ammodernamento rappresenta la seconda parte: «Abbiamo affidato l’incarico allo studio dell’ingegnere Stefano Vantaggiato – prosegue il primo cittadino -. Per questi due passaggi abbiamo impegnato complessivi 50mila euro, che saranno sostenuti in parte dai contributi di un bando di progettazione del ministero dell’Interno».

Per la terza fase servono i finanziamenti

Resteranno infine i lavori veri e propri: «Una volta che avremo il progetto si cercheranno i finanziamenti per realizzare l’intervento – conclude il sindaco -, perché i costi saranno onerosi, intorno ai 400mila euro, e il Comune da solo non può sostenerli».

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