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Quarona ricorda Pier Mario Barbaglia, imprenditore impegnato per il paese
Quarona ricorda Pier Mario Barbaglia, imprenditore impegnato per il paese. Ha legato il suo nome a tante associazioni del paese, prima di tutte la Sportiva di cui è stato presidente per una ventina di anni, e sotto l’aspetto professionale all’impresa di costruzioni che ha messo la propria firma su tantissime costruzioni residenziali.
Quarona ricorda Pier Mario Barbaglia, imprenditore impegnato per il paese
Classe 1931, Barbaglia era originario del quartiere San Rocco. Ha sempre vissuto a Quarona, tranne una lunga parentesi, dal 1955 al 1962, in cui si trasferì in Africa per lavoro. «Nei sette anni era tornato a casa una sola volta – racconta il figlio Luca -. Credo che anche da questa esperienza sia nato il suo profondo affetto per Quarona. E quando è tornato a viverci stabilmente, ha iniziato a impegnarsi all’interno dei diversi sodalizi, aiutato anche dal suo carattere socievole. Papà è stato un uomo che ha vissuto intensamente».
Carriera
Rientrato in paese, Barbaglia ha avviato l’impresa di costruzioni dimostrando passione e lungimiranza nel dedicarsi a un settore che all’epoca era in forte crescita e sviluppo. All’azienda che porta il suo nome si deve la costruzione di buona parte delle case e dei condomini sorti a Quarona tra gli anni Settanta e Ottanta. Dal matrimonio con Emilia, sono nati i figli Luca e Paolo, a cui è poi passata l’impresa. E dall’attività Barbaglia non si è mai staccato completamente: «Si interessava sempre, ci teneva a seguire i lavori da vicino – dice il figlio -. Veniva a visitare i cantieri, e ci chiedeva come procedevano. Anche negli ultimi tempi, voleva essere sempre aggiornato su ogni lavoro».
Pier Mario Barbaglia è stato sicuramente un uomo delle associazioni, non c’è forse sodalizio in paese a cui non abbia dedicato parte del suo tempo. E sicuramente la Quaronese calcio è stata la sua seconda famiglia. Vi ha dedicato decenni: è sempre stato nel consiglio, occupandosi dei diversi aspetti dell’organizzazione societaria, e per una ventina di anni ha anche ricoperto il ruolo di presidente. Un attaccamento per i colori gialloblù che ha conservato nel tempo e che lo ha portato a contatto con generazioni di calciatori che si sono succeduti nelle file della squadra locale. Barbaglia è stato anche vicino al comitato carnevale, al comitato della Beata, alla Società operaia di mutuo soccorso. Un posto di particolare rilievo lo riservava all’associazione paracadutisti, iscritto alla sezione Monte Rosa di Varallo della quale era il decano.
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Addio
E l’affetto per le associazioni era sicuramente ricambiato, come testimoniato dalle rappresentanze che hanno presenziato al funerale celebrato pochi giorni fa da don Matteo Borroni nella chiesa parrocchiale di Quarona. L’uomo ha lasciato i figli Luca con Sara, Paolo con Elisabetta, i nipoti Pietro, Simone e Lucia, la moglie Emilia, il fratello Sergio con Giovanna. Al termine della cerimonia funebre, la salma è stata accompagnata nel cimitero di corso Rolandi.
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