Attualità
Rassa selfie con canoa per protestare contro la centralina
Rassa selfie con canoa per protestare contro l’impianto: «La centralina dimezzata non ha senso».
Rassa selfie con canoa per protestare
Anche la Valsesia ha preso parte alla protesta dei pesci lanciata da Legambiente e appoggiata da numerose associazioni ambientaliste. Diverse persone sabato 25 gennaio si sono presentate a Rassa per protestare contro la centralina che ha già ottenuto il via libera, ma che secondo Legambiente e Pro Natura non porterà i benefici economici che erano stati annunciati. Nel frattempo però l’intervento ha avuto già il via libera.
L’allarme di Legambiente
«Il torrente Sorba, nel piccolo comune di Rassa è situato in una zona di protezione speciale – spiega in una nota il responsabile Gian Piero Godio – e si trova all’interno dell’area idrografica ad elevata protezione del Sesia. Ciononostante, lo stesso Comune di Rassa da tempo sta portando avanti un progetto riguardante un impianto per lo sfruttamento idroelettrico delle acque di questo piccolo affluente del Sesia che risulta essere uno dei pochissimi torrenti alpini ancora in condizioni di elevata naturalità».
La protesta
«In fase di Via – osserva Godio – la taglia dell’impianto è stata poi ridotta a meno della metà, per poter soddisfare almeno i requisiti ambientali indispensabili, e ora l’impianto, nella configurazione ridotta uscita dalla Via (caratterizzata da una producibilità annua di energia elettrica di soli 1.650 MegaWattora, contro i 3.600 MegaWattora annui previsti nel progetto originale), non è assolutamente più in grado di generare l’utile annuo sufficiente a realizzare le opere ritenute strategiche per la zona».
Perdita dei requisiti
In conclusione, Legambiente e Pro Natura del Vercellese sono impegnate a far sì che l’impianto, nella sua configurazione attuale, «non essendo più in grado di generare l’utile annuo necessario per poter realizzare le opere ritenute strategiche per la zona, abbia perso il requisito di strategicità che aveva consentito di derogare al divieto di nuove captazioni sul Sorba, e pertanto non possa mai più essere realizzato».
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