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Regione Piemonte garantisce continuità di cura per gli anziani dimessi dall’ospedale

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La giunta regionale ha deliberato la continuità di cura per gli anziani dimessi dall’ospedale.

Continuità di cura per gli anziani dimessi dall’ospedale

Gli anziani oltre i 65 anni non autosufficienti e le persone i cui bisogni sanitari e assistenziali siano assimilabili a quelli di un anziano non autosufficiente potranno essere dimessi dall’ospedale e presi temporaneamente in carico nel proprio domicilio da parte del personale di Rsa autorizzate, oppure direttamente in Rsa, attraverso percorsi di continuità assistenziale a carico della sanità.

Chi riguarda il provvedimento

Lo ha deciso la giunta regionale del Piemonte, precisando che il provvedimento non riguarda pazienti Covid-19, né strutture in cui siano presenti casi o focolai di infezione. La dimissione dagli ospedali riguarderà tutti quei pazienti ancora bisognosi di assistenza, ma che possono essere gestiti anche in sede non ospedaliera.

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Come funziona l’assistenza domiciliare

Nel caso della dimissione al proprio domicilio, il paziente avrà garantito il necessario supporto specialistico del servizio ospedaliero. Potranno inoltre essere impiegati strumenti di telemedicina. L’assistenza domiciliare erogata dal personale della Rsa è prevista per un periodo massimo di 30 giorni. In caso di certificate necessità sanitarie, sarà possibile prorogare l’assistenza per altri 30 giorni.

Come funziona il trasferimento in Rsa

In caso di trasferimento direttamente alla Rsa, invece, la presa in carico potrà avvenire in strutture in cui non vi siano ospiti e operatori positivi al Covid-19. All’atto del trasferimento, l’ospite, effettuati i test necessari, sarà posto per 14 giorni in isolamento, al termine del quale il suo stato di salute andrà verificato con ulteriore tampone negativo.

Qualora le sue condizioni sanitarie migliorino, potrà essere attivata, anticipatamente rispetto alla durata prevista, la procedura di ritorno al proprio domicilio. Il ricovero in Rsa potrà avere una durata massima di 30 giorni, estendibili a 60, qualora non vi siano le condizioni oggettive di dimissibilità. In ogni caso è finalizzato al rientro a domicilio del paziente.

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