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Residenza disabili a Varallo: ecco come sarà. Ma servono 3,3 milioni

L’obiettivo è creare la struttura in viale Cesare Battisti nell’ex immobile Inam

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Residenza disabili a Varallo: ecco come sarà. Ma servono 3,3 milioni. Il progetto definitivo, redatto dall’ingegnere Stefano Vantaggiato per la riqualificazione e l’efficientamento energetico dell’immobile denominato “Ex Inam” in viale Cesare Battisti, ormai dismesso da parecchi anni, è stato approvato e ora il Comune si è messo al lavoro per la ricerca dei finanziamenti.

Residenza disabili a Varallo: ecco come sarà

La somma da reperire è a sei zeri: l’intervento ha un costo complessivo di 3.300.000 euro. «Parteciperemo ai bandi statali per reperire i fondi necessari per concretizzare questo progetto. Si tratta di una opportunità molto importante per numerose famiglie di ragazzi con disabilità – spiega il sindaco Pietro Bondetti -. A breve sigleremo ufficialmente anche l’accordo con l’Azienda sanitaria di Vercelli. Quest’ultima è proprietaria dell’immobile, che lo darà in comodato d’uso al Comune di Varallo per 99 anni».L’obiettivo è quello di realizzare una residenza per l’accoglienza dei disabili lievi con media intensità assistenziale, con i relativi servizi. Il corpo principale dello stabile ospiterà al piano rialzato una serie di sale dedicate alle attività proposte dalle associazioni del territorio e una piccola palestra per la riabilitazione.

I piani come saranno

Il piano primo accoglierà la porzione “residenziale” del complesso, dove saranno ricavate quattro camere da due posti letto ciascuna e i servizi principali per la sorveglianza e spazi dedicati alla cura e l’ascolto degli utenti. E’ prevista anche una terrazza terapeutica sul corpo di fabbrica prospiciente a viale Cesare Battisti.
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Questa parte dell’immobile, per la sua posizione strategica rispetto al tessuto cittadino, ospiterà anche una zona ristoro, punto di aggregazione, coesione e incontro tra la comunità locale e gli ospiti della struttura. È previsto inoltre un ampliamento: sarà realizzata una piccola struttura in legno dove all’interno verrà installata una vasca riabilitativa.

Si tratta dunque di un progetto innovativo sul territorio, selezionato da Fondazione Compagnia di San Paolo come progetto pilota per la coesione sociale.

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