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Ristorante di Borgo: si resiste grazie al servizio di asporto
Ristorante di Borgo: si resiste grazie al servizio di asporto. Cucine e sale vuote in tutta Italia, mentre i più intraprendenti si organizzato per portare il cibo direttamente a casa dei clienti.
Ristorante di Borgo: si resiste grazie al servizio di asporto
Tra questi il “Mago del pesce”, in via Vittorio Veneto a Borgosesia. «Prima di tutto mi ritengo fortunata perché grazie all’asporto riusciamo, se non a regime completo, a portarci a casa qualcosa – racconta Loredana Colombini – , purtroppo la situazione più difficile riguarda i dipendenti che ho dovuto lasciare a casa. Avevamo dei ragazzi che venivano nei fine settimana con contratti a chiamata e un apprendista assunto all’inizio del mese di marzo che non può ricevere né la disoccupazione e neppure la cassa integrazione. La nostra preoccupazione principale riguarda loro. Per ragioni di sicurezza, non abbiamo voluto coinvolgere altri nel servizio di asporto, mio marito Gabriele sta in cucina a preparare le pietanze, io le porto ai clienti».
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Le consegne
E la consegna dei pasti a domicilio potrebbe essere un esperimento da proseguire anche quando verrà decisa la riapertura dei locali: «Non so quanta gente avrà la voglia o la possibilità di tornare a mangiare fuori almeno per un po’ – conclude Colombini – nella prospettiva di dover indossare mascherina e guanti e magari con meno soldi in tasca. Per questo rimettere in piedi un ristorante potrebbe essere complicato, perché si rischierebbe di avere degli incassi non sufficienti a coprire le spese, considerando anche il fatto che almeno inizialmente bisognerà far rispettare la distanza di sicurezza e quindi allestire meno tavoli. Penso che andremo avanti ancora con l’asporto, che in questi giorni sta dando buoni risultati, nella speranza che questa emergenza non si protragga ancora per troppo tempo. Tra un mese potrebbero girare meno soldi e questo rischierebbe di rendere tutto ancora più complicato anche per noi e per la nostra attività».
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