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Romagnano festeggia i 300 anni delle Consorelle dell’Addolorata: le foto
Romagnano festeggia il trecentesimo anniversario dalla fondazione della Confraternita delle Consorelle dell’Addolorata.
Romagnano festeggia la Confraternita
Un’istituzione di origine antica, ancora perfettamente vitale. Cerimonia solenne, domenica scorsa, nella chiesa abbaziale di San Silvano, a Romagnano, per la celebrazione dei 300 anni della Confraternita delle Consorelle dell’Addolorata, una delle istituzioni più antiche di tutta la diocesi novarese. La cerimonia è stata officiata dal parroco don Gianni Remogna, con la partecipazione delle Consorelle, degli esponenti del Comitato Venerdì Santo e della Confraternita del Corpus Domini.
La data non è stata scelta a caso, poiché proprio il 23 gennaio del 1722 si svolse la riunione con cui si sancì la nascita della congregazione, durante un incontro nella cappella che ancora oggi ospita la statua della Madonna Addolorata, alla presenza dei rappresentanti delle 53 famiglie più in vista del paese, del parroco e di un notaio che validò l’atto costitutivo.
La statua
«Come primo momento celebrativo, durante la messa di domenica abbiamo voluto ricordare, attraverso la recita dei loro nomi, tutte le Consorelle che hanno fatto parte della Confraternita – afferma Rachele Palestro, tesoriera del sodalizio –. Ci sembra giusto far conoscere alla comunità, nella quale è molto radicata la venerazione della Madonna Addolorata, l’evento di questa fondazione, per dare il giusto lustro a una realtà che, in ben 300 anni, non è mai venuta meno e ha sempre registrato nuove adesioni fino ai nostri giorni». Per l’occasione, il simulacro della Vergine è stato tolto dalla cappella ed esposto accanto all’altare: «Si è trattato di un evento particolare, perché di solito la statua rimane al suo posto tranne che durante la settimana santa, quando si celebra la Passione, e il 15 settembre, quando ricorre la sua festa – afferma ancora la tesoriera della Confraternita – Abbiamo partecipato alla funzione indossando la nostra divisa, rigorosamente nera, con il velo dello stesso colore, simbolo di lutto ma anche di umiltà e devozione, di uguaglianza e di allontanamento di tutto ciò che rappresenta vanità. L’unico orpello è il ciondolo a forma di cuore trafitto da una spada: un monile in argento, che solo per la Priora è d’oro e viene tramandato a chi riveste di volta in volta quell’incarico». La Priora attuale è Piera Renolfi; a lei succederà Paola Patella. Ancora incerta la data del passaggio di consegne, a causa della pandemia che potrebbe farlo slittare al prossimo anno.
Le attività
Le Consorelle sono attualmente una cinquantina e svolgono un’attività principalmente spirituale, ma sono anche a disposizione della parrocchia e della cittadinanza. «Oltre a partecipare a tutte le funzioni particolari e importanti nell’anno liturgico, portiamo avanti la preghiera per aiutare le persone in difficoltà – asserisce ancora Palestro –. A volte interveniamo anche con donazioni per le necessità della parrocchia o delle persone che si trovano ad affrontare dei problemi. Abbiamo poi il compito di mantenere nelle migliori condizioni la cappella, il simulacro, lo stendardo e tutto ciò che riguarda la Madonna Addolorata. Il nostro stendardo, che esibiamo nelle occasioni più importanti, è sempre esposto sotto la teca della Madonna. In certe occasioni, alla statua viene cambiato l’abito, come negli anni dispari, quando si svolgono le manifestazioni del Venerdì Santo. In quel periodo, viene mostrato il vestito donato dalla contessa Tornielli Bellini, che ha un grande valore storico, e la vestizione viene effettuata rispettando un rituale di devozione, seguito da una forma di preghiera e di raccoglimento. La nostra missione è anche di portare avanti una sorta di evangelizzazione, sia per non perdere la tradizione secolare, sia per rispetto verso chi, anche in periodi storici molto difficili, non ha mai fatto venire meno il proprio impegno».
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