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Romagnano saluta Valter Paltrinieri, tra gli ultimi partigiani

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Romagnano saluta il partigiano “Lacé”: Valter Paltrinieri aveva combattuto nell’84 ª Brigata Garibaldi Strisciante Musati.

Romagnano saluta un partigiano

Romagnano ha dovuto dire addio al suo ultimo partigiano: si è spento Valter Paltrinieri. Classe 1926, nato a Camposanto, in provincia di Modena, con i genitori e tre fratelli, si era trasferito a Prato Sesia attorno agli anni Trenta; due fratelli avevano trovato la loro strada nella produzione casearia e anche Valter aveva lavorato per loro, tanto che il suo nome di battaglia era diventato “Lacè”, il lattaio. Completava la famiglia una sorella, che ancora vive a Ghemme. «Ho sentito Valter appena pochi giorni fa», dice Lorenzo Prealoni, della sezione Anpi di Romagnano. Per lui era un amico, oltre che un preziosissimo collaboratore. «Poi, giovedì l’ho cercato per chiedergli la presenza al banchetto di sabato in piazza. Mi ha risposto la moglie, che mi ha dato la triste notizia».

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L’84 ª Brigata Garibaldi Strisciante Musati

La storia del partigiano “Lacè” è simile a molti altri suoi compagni nella Resistenza, una vicenda caratterizzata da momenti durissimi e da ricorrenti pericoli. «Valter aveva combattuto nell’84 ª Brigata Garibaldi Strisciante Musati, uno dei gruppi più attivi in Valsesia – spiega il rappresentante dell’Anpi romagnanese – Tra le tante vicende di cui era stato protagonista, ricordava che i nazifascisti gli avevano incendiato la casa e che nell’inverno del 1945 era rimasto ferito in un’azione sulle colline di Serravalle. Soccorso dai paesani, era stato tenuto nascosto, curato e rifocillato in un sottotetto. La gente dei paesi era così: tutti sapevano di rischiare grosso, ma non si tiravano indietro se c’era da aiutare quei ragazzi coraggiosi che lottavano per la libertà. Valter era un uomo imponente, fiero, incuteva rispetto, ma aveva un cuore grande. Quando si parlava della Resistenza, diceva che avrebbe rivissuto senza esitazioni tutta la sua esperienza».

Una scomparsa improvvisa

Prealoni conferma il legame con l’amico Paltrinieri, rafforzato da un lontano vincolo di parentela proprio con la moglie, Carla Bracchi: «Era ostetrica all’ospedale di Gattinara – dice – e mi ricorda sempre di essere stata lei ad aiutare mia mamma a mettermi al mondo. Nessuno si aspettava una fine così rapida perché, nonostante la malattia l’avesse colpito a luglio, era ancora molto attivo, guidava l’auto, partecipava alle manifestazioni». I funerali di Valter Paltrinieri si sono svolti nella chiesa abbaziale di Romagnano.

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