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Romagnano smonta le aule prefabbricate: a settembre alunni in classe

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Romagnano smonta le aule prefabbricate: a settembre gli alunni delle medie torneranno a fare lezione nelle loro aule.

Romagnano smonta le aule prefabbricate

I ragazzi che frequentano le scuole medie di Romagnano riprenderanno le lezioni all’interno delle loro aule: sono a buon punto i lavori di adeguamento e di efficientamento energetico dell’edificio scolastico di via Primo Maggio. Nei giorni scorsi sono stati smantellati i container allestiti nel piazzale IV Novembre, dove dalla primavera scorsa gli studenti hanno fatto lezione, mentre si lavorava nelle aule. In realtà, l’imponente progetto del valore di circa due milioni di euro che utilizza i fondi pubblici, non sarà ancora del tutto completato a settembre; tuttavia sarà abbastanza avanzato da permettere il regolare svolgimento delle lezioni.

La prima parte

«La prima parte dell’intervento è stato fatto a scuola chiusa, per la necessità di avere le superfici calpestabili completamente libere per poter posare il nuovo riscaldamento a pavimento – spiega il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Elena Scolari –. Già ad aprile sono state interessate anche l’aula magna e la segreteria. L’impresa Notari di Novara, appaltatrice delle opere, è un’azienda molto strutturata e si è impegnata a restituire tutto il primo piano risistemato dopo aver posizionato il riscaldamento a pavimento. Alla ripresa dell’anno scolastico, bisognerà affrontare ancora qualche disagio per quanto riguarda la mensa, che dovrebbe essere pienamente operativa entro una decina di giorni, mentre la palestra non sarà utilizzabile dalla fine di novembre, ma vi si potrà tornare ad accedere dopo le vacanze di Natale».

I prossimi interventi

Anche altri lavori saranno eseguiti più avanti, con la scuola nuovamente in efficienza: il cappotto termico e la sostituzione dei serramenti potranno essere effettuati senza dover più pensare a un allontanamento degli studenti, così come la posa dei pannelli fotovoltaici sul tetto della palestra o il rifacimento delle coperture per coibentarle meglio. «La priorità era sistemare gli impianti e rendere le aule accessibili; il resto potrà essere effettuato più avanti – prosegue Scolari –. Le classi provvisorie sono state necessarie per poter liberare i pavimenti, e sono stata un’ottima soluzione per gli studenti, in un periodo delicato come quello della pandemia, perché erano dotate di ogni dispositivo di sicurezza; i ragazzi si sono trovati molto bene, ma erano una soluzione provvisoria». I lavori non si sono mai fermati, precisa Scolari, «nonostante tutte le difficoltà derivate dalla pandemia, come quella di reperire molti tipi di materiali, o il personale, oltre alla complessità di impianti estremamente moderni e, per questo, anche molto complicati. Basti pensare che, quando si tornerà a pieno regime, avremo una scuola “nzeb”, ossia un edificio ad alta efficienza energetica, pur se inserita in un edificio storico. E anche per il Comune vi sarà un considerevole risparmio energetico».

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