Attualità
Romanzo d’esordio per due cognati di Prato
Marco Cagnone e Barbara Desilani hanno scritto a quattro mani “C’è una vita da vivere”
Hanno iniziato quasi per gioco, ma nel tempo il loro si è trasformato in un felice sodalizio letterario: i pratesi Marco Cagnone e Barbara Desilani hanno pubblicato il loro secondo libro, “C’è una vita da vivere”. Cagnone, 40 anni, vive a Serravalle ma è nativo di Prato Sesia ed è un programmatore informatico con la passione per il ciclismo. Desilani, 48 anni, sua cognata, è un’educatrice. Dalla comune passione per i libri è scaturita fin da subito un’intesa artistica: «Il nostro sodalizio è nato già qualche anno fa – racconta Cagnone – era infatti il 1997, quando Barbara ha sposato mio fratello».
La loro prima sfida è stata “Il gioco delle storie”: una raccolta di racconti rimasta a lungo nel cassetto, ma che nel 2014 ha finalmente visto la luce.
Nella serata di venerdì, intervistati dalla docente pratese Simonetta Rossi, i due autori hanno raccontato la genesi della loro seconda opera. Non essendo scrittori a tempo pieno ma, come dicono loro stessi, «lettori che si mettono in gioco», i due devono trovare il tempo per la creatività fra i tanti impegni lavorativi e familiari.
«Io mi presento a casa di Barbara all’ora di cena: un momento in cui rompo chiaramente le scatole, ma al contempo sono sicuro di trovarla ferma in un solo posto senza che corra avanti e indietro – scherza Cagnone – qui le propongo un’idea di partenza, da cui poi prepariamo un primo canovaccio».
L’idea per questo secondo libro, il loro primo romanzo, è nata proprio dall’amore per i libri: la trama si incentra infatti intorno a delle persone che ricevono a casa insoliti libri dalla copertina bianca, ma con alcune frasi sottolineate al loro interno. Sono persone apparentemente normali, ma che in realtà hanno in comune un “conto in sospeso” con il passato, una situazione mai risolta. Questi misteriosi pacchi le costringeranno a una sorta di caccia al tesoro, ma prima di tutto a una ricerca dentro loro stesse. «Abbiamo voluto trasmettere l’idea che i libri ci parlino – spiega Desilani – anche in libri che raccontano storie di persone molto diverse, magari ambientati in paesi lontani, possiamo trovare qualcosa di noi».
Chiunque condivida con i due pratesi la passione per la scrittura creativa sa che, se scrivere un romanzo già non è facile, mettere d’accordo due teste e quattro mani è ancora più difficile. Eppure i due autori hanno trovato un’ottima via: «Non scriviamo propriamente il libro insieme – spiega Cagnone – bensì da soli, solitamente a capitoli alterni, e non sappiamo cosa stia scrivendo nel frattempo l’altro. In questo modo anche noi abbiamo delle sorprese».
«È come se la storia avesse vita a sé – conferma Desilani – quando poi rileggiamo, in genere, a me piace di più un suo capitolo, mentre a Marco ne piace uno mio». Anche i loro metodi di lavoro sono piuttosto diversi: «Marco è più metodico – riconosce Desilani – mentre io magari sto a lungo senza scrivere, per poi buttarmi di getto. Dietro il libro c’è poi il lavoro di informazione sui temi che tratteremo».
Una nota particolare di quest’opera è data sicuramente dall’ambientazione: tocca infatti vari luoghi con valenza spirituale tra il lago d’Orta e la Valsesia, che sicuramente suoneranno famigliari ai lettori della zona.
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