Attualità
Rossa sperimenta la rete 5G: in funzione nel 2022
Rossa sperimenta la rete 5G per superare il “digital-divide”: i chiarimenti di Arpa.
Rossa sperimenta il 5G
Rossa fra i comuni italiani in cui è atteso il segnale 5G. Il caso fa discutere: intanto in Comune sono arrivati i chiarimenti che erano stati richiesti ad Arpa. «Proprio per capire meglio la questione – spiega il sindaco Alex Rotta – avevamo chiesto ad Arpa una serie di chiarimenti sul tema. In modo che tutti abbiano chiara la situazione». Il comune di Rossa, nel quale al momento non è installato alcun impianto di telecomunicazione 5G, è stato individuato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni tra i 120 comuni italiani per i quali, ai fini di garantire ai suoi cittadini l’accesso alla banda larga (ovvero superare il cosiddetto digital-divide). Gli assegnatari della banda a 700 MHz sono obbligati a fornire il servizio 5G.
I dettagli tecnici
Nella nota pubblica dal Comune Arpa informa che «i sistemi 5G opereranno in Italia nelle bande di frequenza 694-790 MHz (sinora in uso alle Tv), i 3.6-3.8 GHz (prossimi ai segnali di telefonia mobile Lte) e 26.5-27.5 GHz (già in uso per trasmissioni satellitari)». Inoltre sempre l’ente spiega che «la disponibilità nominale effettiva per il sistema 5G a frequenza 700 MHz, intesa come data a partire dalla quale le frequenze saranno utilizzabili dall’aggiudicatario, è il 1° luglio 2022. Fino a tale data dunque tale frequenza, che è quella che interessa il suo comune, non potrà essere utilizzata». Quindi ci vogliono ancora due anni prima che la nuova rete possa entrare in funzione.
E sul rischio per la salute, Arpa risponde così: «L’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, Iarc, ha classificato i campi elettromagnetici a Rf nel gruppo 2B (agenti possibilmente cancerogeni) in base ad una limitata evidenza nell’uomo correlata al solo utilizzo di telefoni cellulari, nessuna correlazione è stata individuata per esposizioni ambientali».
Più punti, meno potenti
La potenza campo elettromagnetico è ancora difficile da quantificare come spiega in una nota: «Al momento, non è possibile formulare una previsione sui livelli di campo elettromagnetico ambientale dovuti allo sviluppo delle reti 5G. Infatti se da un lato aumenteranno sul territorio i punti di emissione di segnali elettromagnetici, dall’altro questo aumento porterà a potenze medie degli impianti emittenti più basse; una variabile ulteriore, che dovrebbe tendere a ridurre i livelli medi di campo è dovuta alla prevista rapida variazione temporale dei segnali; tutte le misure sinora effettuate su tale tipologia di impianti hanno fornito valori molto bassi; questo è dovuto al fatto che i pochi utenti ad oggi presenti attivano pochissimi fasci».
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