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Sanac Gattinara spiragli dopo la protesta a Roma

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Sanac Gattinara spiragli dopo la protesta a Roma. Spiragli per il futuro della Sanac di Gattinara soprattutto per poter vedere arrivare nuovi ordini che garantirebbero un futuro ai lavoratori.

Sanac Gattinara spiragli dopo la protesta a Roma

Nel corso del presidio della manifestazione sotto il Mise, si è svolto un incontro tra le organizzazioni sindacali i Filctem Femca Uiltec nazionali ed il ministero dello Sviluppo Economico circa gli sviluppi della vertenza Sanac. Al tavolo erano presenti rappresentanti istituzionali dei territori.

Punti

La discussione si è incardinata sulla necessità di avere risposte certe e celeri sul prossimo futuro dei quattro stabilimenti, atteso che la preoccupazione maggiore è la mancanza di ordinativi che sta determinando, in maniera sempre più cospicua, interventi di cassa integrazione straordinaria. Spiega c il sindacalista Cgil Alan Orso Manzonetta: «Si è evidenziato inoltre che in questi giorni, si stanno spostando produzioni da alcuni stabilimenti, in particolar modo da quello di Grogastu in Sardegna, verso altre realtà interne al gruppo, facendo riaffiorare la preoccupazione circa lo spacchettamento delle unità produttive».

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E’ stato ricordato inoltre come l’assenza di interlocuzione con Acciaierie d’Italia, intesa come principale committente di Sanac, unitamente alla mancanza da parte del governo di risposte puntuali alle difficoltà che stanno vivendo azienda e lavoratori, renda ancora meno chiaro il prosieguo della vertenza e renda precario, di fatto, ancor di più il futuro dei dipendenti.
Il Mise ha chiarito che le tempistiche del nuovo bando saranno ridotte al massimo. .
Inoltre, ha dichiarato la presenza di Acciaierie d’Italia tra i partecipanti al bando, garantendo altresì l’impegno ministeriale alla piena e totale occupazione escludendo la preoccupazione circa la vendita parziale degli stabilimenti.
«Il Mise si è inoltre impegnato, a fronte delle nostre sollecitazioni, a fare ulteriori passaggi con Adi per verificare la fattibilità di sblocco degli ordinativi – spiegano i sindacati -. Come organizzazioni sindacali riteniamo importante l’incontro odierno, ottenuto anche grazie alla mobilitazione dei lavoratori presenti sotto il Ministero, ma non risolutivo rispetto alle risposte ottenute dal governo».

Strada da percorrere

E per il futuro di Sanac aggiungono: «Crediamo che la strada da percorrere sia quella che passa per un impegno formale da parte del governo, inteso come unico soggetto decisionale sul versante della siderurgia nazionale che non può escludere Sanac come parte attiva del processo, ma altresì come unico soggetto capace di garantire e governare la tenuta sociale. Abbiamo infine chiesto di porre la vertenza Sanac, all’attenzione del tavolo ministeriale tra Adi, Mise e sindacati di categoria metalmeccanici. Un particolare ringraziamento sentiamo di esprimerlo a tutti i lavoratori che hanno scioperato e partecipato al presidio sotto il Ministero dello Sviluppo Economico».

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