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Scambio di denaro tra Piemonte e Paradisi fiscali: indaga l’Uif

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Aumentate le segnalazioni: a Vercelli si è registrato un incremento del 23,49%

Oltre quattordici miliardi: a tanto ammonta la cifra che, nel 2015, è stata movimentata attraverso bonifici dal Piemonte ai paradisi fiscali. Operazioni sospette sulle quali indaga l’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia anche grazie alla collaborazione di banche, poste, professionisti e intermediatori finanziari ai quali sempre viene richiesto di dare comunicazione all’Uif qualora si trovino di fronte a bonifici o trasferimenti di grande entità verso «Paesi a fiscalità privilegiata o non cooperativi». Un’indicazione che resta valida nonostante il bonifico sia, tra le procedure di trasferimento di denaro , quella meno sospetta poiché gli istituti di credito, per legge, hanno l’obbligo di comunicare a Banca d’Italia qualsiasi trasferimento superiore ai 15 mila euro. 

Nel 2015 tali segnalazioni sono aumentate: tra gennaio e dicembre la Uif ne ha ricevute 5.711 dal Piemonte, il 22,4% in più rispetto al 2014, quando erano state 4.667. A livello provinciale, il maggior numero di operazioni sospette è stato rilevato a Torino (3.109), secondo risulta il Cuneese con 650, seguito da Novara (536) e Alessandria (487). A Vercelli si è passati da 149 a 184, con un incremento nell’ultimo anno del 23,49%.  

In totale, dal Piemonte sono stati trasferiti 8,4 miliardi di euro verso i Paradisi fiscali. Tra questi ci sono le Seichelles, le Bahamas, Panama, ma anche il Principato di Monaco e la Svizzera. Senza contare che, dagli stessi Paesi, sono arrivati in regione quasi 5,8 miliardi di euro. 

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