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Scatole rosse davanti ai municipi: servono a raccogliere storie di violenza sulle donne

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Scatole rosse davanti ai municipi: servono a raccogliere storie di violenza sulle donne. I contenitori sono stati collocati all’ingresso del municipio di Gattinara, così come negli altri centri che fanno parte del consorzio Casa, ideatore dell’iniziativa.

 Scatole rosse davanti ai municipi: servono a raccogliere storie di violenza sulle donne

Fino all’8 marzo, festa della donna, le scatole custodiranno le storie di violenza, fisica o psicologica, raccontate in forma anonima dalle protagoniste. Il tutto confluirà in un “racconto”, una sorta di story telling, che verrà presentato al grande pubblico, se sarà possibile, in un incontro ad iniziativa conclusa.

Questo il contributo del consorzio socio assistenziale Casa per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Vietata ogni forma di manifestazione, il Casa, che lo scorso anno a Gattinara aveva organizzato una manifestazione in centro città e un incontro all’auditorium, ha deciso di intervenire con un’iniziativa di altrettanto impatto. Da qui l’idea delle scatole rosse, colore simbolo della giornata, con la farfallina, simbolo del servizio anti violenza. I casi denunciati, o che semplicemente vengono allo scoperto, sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che l’emergenza sanitaria ha acuito. Il lockdown ha fatto schizzare verso l’alto il numero di casi di violenza, mentre, per via delle misure sanitarie, i centri di aiuto sono stati chiusi. Rimane ed è importante, l’assistenza telefonica, alla quale tuttavia molte donne, imprigionate tra le mura domestiche insieme ai loro aguzzini, spesso non possono accedere.

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Impennata post lockdown

«C’è stata un’impennata di richieste di aiuto – conferma il direttore del Casa, Andrea Lux -, non tanto nel periodo di lockdown, ma nei mesi successivi. Tra giugno e settembre abbiamo avuto un boom, con punte di quattro casi di messa in protezione nell’arco di una settimana». E non è un caso se da un un mese a questa parte il numero di telefono del centro antiviolenza del Casa è tornato muto. «Con la reclusione le donne vittime di violenza sono maggiormente controllate – afferma Lux -. Ci sono meno occasioni per far scattare i meccanismi aggressivi degli offender. Il divieto di uscire inoltre rende materialmente difficile chiedere aiuto».

Il centro antiviolenza

Il cento antiviolenza del Casa a Gattinara avrebbe dovuto partire nel corso dell’anno nei locali del consultorio dell’ospedale, ma l’inaugurazione è slittata a causa del Covid. Il servizio (attualmente solo telefonico) è attivo perà in sede, ai numeri 340.9298543 o 0161. 94248. Possono rivolgesi tutti coloro che hanno subito, o stanno subendo, qualsiasi forma di sopruso. Ma chi è in pericolo deve chiamare il 112.

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