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Serravalle ricorda Piero Avondo: era diventato “uomo dell’anno” solo un mese fa

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Serravalle ricorda Piero Avondo, per molti anni fu componente del gruppo di volontariato che si occupa del museo di arte e antichità intitolato a don Florindo Piolo. E aveva indossato anche i panni del “nonno vigile”

Serravalle ricorda Piero Avondo

La comunità di Serravalle piange la scomparsa di Piero Avondo. L’uomo è deceduto pochi giorni fa all’età di 82 anni ed era molto conosciuto in paese, tanto che a ottobre era stato insignito del titolo di “Serravallese dell’anno 2017”. Già in quell’occasione, però, era stata la famiglia a ricevere il premio, dal momento che l’uomo, per problemi di salute, non aveva avuto la possibilità di presenziare alla cerimonia. Da qualche tempo Avondo stava infatti combattendo contro una malattia e qualche giorno fa si è spento lasciando la moglie Maria Pia, la figlia Maria Luisa con Guido (attuale vice sindaco di Serravalle) e l’adorata nipote Silvia.

Il legame con il paese e il lavoro in Cartiera

Avondo era una persona legata alla storia di Serravalle e per molti anni fu componente del gruppo di volontariato che si occupa del museo di arte e antichità intitolato a don Florindo Piolo. Dal 2012, quando vennero inaugurate le sale del castello Avondo, in via Torchio, il serravallese fu tra i primi che si mise a disposizione a collaborare per la creazione di percorsi museali e tenere aperto al pubblico. Prima che si ammalasse, quando si aprivano i battenti dei locali dove sono custoditi oggetti, dipinti e altri tesori del paese, gli utenti avevano modo di parlare con una persona capace di raccontare aneddoti, storie ed episodi che hanno visto protagonista il Comune valsesiano. Oltre all’impegno nel museo, Avondo aveva anche indossato i panni del “nonno vigile” e contribuito ad accompagnare a scuola i bimbi a bordo del “piedibus”. Molti sono coloro che hanno avuto modo di collaborare con Avondo nel corso della sua carriera professionale. Prima di andare in pensione, lavorò alla Cartiera italiana. Era stato capo officina. Ed ancora oggi sono tante le persone che ripensando all’uomo ricordano la professionalità con cui portava avanti il suo mestiere.

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