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Si arrende l’unico negozio di Guardabosone: tanti costi e pochi clienti

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Si arrende l’unico negozio di Guardabosone: tanti costi e pochi clienti. «Ci dispiace – racconta Luigi Polidoro che con la moglie Tiziana ha portato avanti l’attività -. Ma ormai diventava impossibile continuare a dare il servizio, la clientela era praticamente assente».

Si arrende l’unico negozio di Guardabosone

Eppure nell’aprile 2020 quando “Il cortile dei sapori” aveva aperto i battenti era stato accolto come un segno di speranza e di futuro, oltre che un servizio necessario per il paese. «Le cose sono andate bene all’inizio – racconta ancora Polidoro -. Con i vari Dpcm legati al Covid la gente non poteva muoversi troppo e quindi in tanti venivano a fare la spesa, a volte abbiamo avuto anche la fila fuori».
L’attività era dunque partita bene, ma appena la situazione è tornata alla normalità le cose sono cambiate. «Una volta passata l’emergenza a parte qualche anziano non abbiamo più visto nessuno – riprende Polidoro -. Nel frattempo le spese sono aumentate. Da una bolletta di 180 euro siamo passati a una da 420 euro, e questo a fronte di un incasso irrisorio di una ventina di euro al giorno. Da qui la decisione di chiudere, era difficile e anche demoralizzante proseguire per questa strada».
Ormai le spese superavano gli incassi senza contare le tasse da pagare.

Tante domande

Il titolare si domanda anche cosa possa essere mancato. «Forse non siamo riusciti a entrare in sintonia con la comunità – riprende -. Eppure abbiamo cercato di avere la giusta attenzione cercando di accontentare tutti e tenere i prezzi concorrenziali. Credo che un piccolo paese senza negozio di alimentari perde un po’ della sua identità, eppure Guardabosone è un paese attivo e vivo con diverse iniziative. Abbiamo sempre pensato che la nostra potesse essere la classica bottega in grado di accogliere e unire le persone. Forse siamo di fronte a un cambio di mentalità, diventa più comodo il supermercato. Vedo che anche in altri piccoli centri continuano ad annunciare chiusure e questo fa riflettere».

Tanta amarezza

Alla fine di questa breve avventura rimane l’amarezza.
«Ci dispiace chiudere – conclude -. In estate avevamo anche un bel giro di persone, chi si fermava durante il giro in mountain bike, qualche villeggiante. Ma a parte questi brevi periodi in negozio si vedevano sempre i soliti tre o quattro anziani e li ringraziamo per la fiducia che ci hanno dato… Abbiamo fatto il possibile, investito per il paese. Non pensavamo di arricchirci, solo di poter vivere con il nostro negozio. E’ andata così…».

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