Attualità
Sindaco di Roasio all’Asl: «Il centro medico deve riaprire»
Il sindaco di Roasio Gianmario Taraboletti: «Regione e Asl devono riaprire il centro medico. La salute dei cittadini va tutelata».
Sindaco di Roasio all’Asl: «Il centro medico deve riaprire»
A Roasio non si placa la polemica della cancellazione del centro medico, ritenuto un servizio indispensabile per il territorio. Di fatto, la mancanza di medici ha fatto decadere l’attività.
In paese c’è ancora delusione per la decisione presa dall’Asl e dalla Regione, soprattutto tenendo conto degli sforzi fatti in passato per aprire il servizio. E infatti il sindaco Gianmario Taraboletti torna a chiedere il ripristino del servizio.
«Non ci assumiamo colpe non nostre»
«La nostra Regione resta inerme di fronte alla chiusura de centro medico – scrive il primo cittadino –. Le colpe, che i cittadini stanno attribuendo direttamente al sottoscritto e ai membri della mia amministrazione comunale, in taluni casi con aggressioni e minacce verbali, non ce le prendiamo assolutamente. Stiamo cercando con ogni mezzo a nostra disposizione, nel pieno della legittimità del nostro operato, di tutelare la nostra comunità per garantire il diritto alla salute pubblica che tutti devono avere».
La risposta alla direttrice generale dell’Asl Vercelli
Dopo le lettere all’azienda sanitaria inviate dal sindaco erano arrivate anche le repliche della direttrice generale.
«Mi fa sorridere la risposta della nostra direttrice generale dell’Asl Vercelli, dottoressa Eva Colombo, la quale nella sua lettera mi sottolinea il fatto che non deve rendere conto al sottoscritto bensì ai cittadini di Roasio per le scelte attuate dalla stessa Asl. Il sindaco, fino a prova contraria, è l’espressione della cittadinanza e parla a nome della stessa. Nella mia missiva a lei indirizzata ho espresso con toni accesi il totale malcontento della mia comunità. Se la direttrice generale dell’Asl intende rendersi disponibile e assorbire quotidianamente le lamentele dei miei cittadini riguardo la situazione sanitaria, visto che deve rendere conto soltanto a loro, la porta del palazzo municipale è aperta e la invito a farlo mettendoci la faccia, come ha sempre fatto il sottoscritto».
«Strategie impensabili»
Taraboletti si è documentato anche dopo l’assemblea dei sindaci organizzata proprio dall’Asl.
«E, infine, se l’obiettivo dell’Asl di Vercelli, come reso noto nella riunione dei sindaci del 18 gennaio, è di cogliere l’opportunità del Pnrr per investire questi fondi nella telemedicina e nelle case della salute affinché si migliori il servizio sanitario sul nostro territorio provinciale ritengo questo sia l’ultimo passo prima del baratro. Così facendo perderemo tutte le piccole comunità al pari della mia e le figure di medici condotti, obbligando gli assistiti a vincolarsi in altri comuni, dove già lo spostamento significherà per tanti cittadini non potersi curare o accedere ai servizi in quanto non avranno il mezzo. Mi riferisco alla fascia di anziani, disabili e persone fragili».
«Poi si perderà in termini qualitativi del servizio e del rapporto umano, che nelle nostre piccole comunità è quello che fa la differenza. Auspico che la ragione delle cose possa indurre a riconsiderare le operazioni attuate da parte della nostra Asl territoriale; a maggior ragione tenendo conto dell’emergenza sanitaria da Covid in corso».
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