Attualità
Sostegno, cava di Asei: i cittadini fanno ricorso al Tar
Nel frattempo continuano le trattative con l’azienda Italargille che ha proposto il progetto e che, dal punto di vista delle concessioni, ha tutte le carte in regola per avviare l’attività.
Progetto cava di Asei: come preannunciato nel corso dell’incontro di novembre, un gruppo di cittadini di Sostegno ha presentato ricorso al Tar e attende, probabilmente per giugno, la sentenza.
Nel frattempo continuano le trattative con l’azienda Italargille che ha proposto il progetto e che, dal punto di vista delle concessioni, ha tutte le carte in regola per avviare l’attività.
L’azienda, come è noto, ha ottenuto dal Suap (Sportello unico attività produttive) il via libera, ma per i ricorrenti servirebbe anche il decreto di Via (Valutazione impatto ambientale) non era previsto dalla legge al momento della presentazione del progetto in quanto trattasi di piccola cava di estrazione (20mila mq circa). La pratica è stata avviata nel 2011 e il procedimento tecnico si è chiuso due anni più tardi, nella primavera del 2013, con l’approvazione di Regione, Provincia di Biella e Comunità montana. Successivamente, nel 2014, Italargille ha chiesto di completare la procedura. La nuova amministrazione, guidata dall’allora sindaco Giuseppe Framorando, ha però cercato di opporsi chiedendo al Suap di riaprire l’iter. L’azienda, da parte sua, ha bussato alla porta del Comune per definire le compensazioni e chiudere il procedimento, ma in assemblea i cittadini hanno detto chiaramente di non voler scendere a patti: di cava proprio non ne vogliono sentir parlare.
Al momento il cantiere è in stand-by: la procedura deve essere ultimata e di mezzo c’è, come si è detto, il ricorso al Tar. Nei mesi scorsi c’è stato pure un incontro tra Provincia, Comune e ditta per cercare di trovare una soluzione che però non ha avuto alcun esito.
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