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Spari nella notte nei boschi della Valsessera: allarme per la caccia di frodo

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spari nella notte

Spari nella notte in Valsessera: i carabinieri hanno ricevuto diverse segnalazioni.

Spari nella notte

Movimenti e spari nella notte nei boschi della Valsessera. Diverse le segnalazioni arrivate anche ai carabinieri che nei giorni scorsi hanno avviato i controlli del caso. La sera del 13 agosto alcuni residenti delle frazioni di Portula hanno sentito colpi di fucile provenire dai boschi. Allarmati hanno chiamato i carabinieri che hanno avviato un controllo, senza però trovare nessuno.

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Le segnalazioni

Non è la prima segnalazione che arriva riguardo a spari in tarda serata nei boschi nei pressi di centri abitati. Con ogni probabilità si tratta di bracconieri che, vista l’ora, sono certi di non trovare nessuno che li possa individuare. Nel mirino probabilmente ci sono i cinghiali. Anche in altre occasioni sempre tra Portula e Coggiola erano arrivate chiamate da parte di residenti preoccupati dagli spari provenienti dal bosco vicino a casa.

A Sostegno

Sempre nei giorni scorsi spari nel bosco sono stati avvertiti anche da diversi residenti di Sostegno. In questo caso però lo “sfogo” è stato via social. C’è chi ha invitato a chiamare i carabinieri proprio per cercare di mettere un freno al dilagare di questo fenomeno.
Altre persone hanno raccontato di aver incontrato bracconieri proprio nel cuore della notte mentre rientravano a casa e di non essere riusciti però a prendere la targa, anche perché si erano dileguati in poco tempo facendo perdere le proprie tracce.
Insomma la segnalazione lanciata da alcuni residenti di Portula non è un caso isolato, la caccia notturna purtroppo è una moda diffusa.

La legge

Va ricordato che il bracconaggio è un vero e proprio reato punito dalla legge. La caccia notturna, non consentita dalla legge, vede i cacciatori utilizzare delle torce apposite per immortalare l’animale e colpirlo. Inoltre la sera è il momento della giornata dove gli animali escono e girano con maggiore libertà.
L’abbattimento degli animali può essere effettuato solo per le specie, con i mezzi, nei luoghi e nei tempi indicati dalla legge e nel numero massimo consentito per ogni giornata o periodo; se ciò avviene, il cacciatore diventa legittimo proprietario del capo e può prelevarlo e utilizzarlo. Qualsiasi altra forma di abbattimento o cattura di fauna selvatica che avvenga al di fuori delle prescrizioni di legge è illecita se effettuata da un cacciatore munito di licenza ed è considerata caccia di frodo o bracconaggio se esercitata da chi non è cacciatore ed è in tali casi, come vedremo, è perseguibile anche penalmente.

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