Attualità
Sport vietato a chi non è vaccinato: obbligo super Green pass
Sport vietato a chi non è vaccinato, anche il calcio dilettantistico e quello giovanile devono fare i conti con il super Green pass.
Sport vietato a chi non è vaccinato: obbligo super Green pass
Da lunedì 10 gennaio, infatti, è entrato in vigore l’obbligo per tutti coloro che fanno sport agonistico, ma anche per gli spettatori che assistono agli eventi, di essere in possesso della carta verde rafforzata. Chi non è vaccinato (o guarito dal Covid), insomma, non può giocare le partite, non può allenarsi con i compagni e nemmeno assistere agli incontri tra il pubblico.
Disposizione
La nuova disposizione, che non si applica ai ragazzi con meno di 12 anni e neppure ai soggetti che hanno un’esenzione medica per la vaccinazione, è inevitabilmente destinata a suscitare polemiche e problemi. Molte società, infatti, temono di dover far fronte a parecchie defezioni, soprattutto all’interno delle squadre giovanili.
Sì allenamenti, no partite
Intanto però, Green pass o no, in Piemonte le partite ufficiali non le possono giocare neppure i vaccinati. Il comitato regionale della Lega dilettanti, infatti, ha confermato lo slittamento di due settimane della ripresa dell’attività agonistica dopo la sosta natalizia.
Domenica 23 gennaio dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) ripartire il campionato di Eccellenza, una settimana dopo è prevista la ripresa di Promozione, Prima e Seconda categoria, mentre a febbraio si rimetteranno in moto la Terza categoria e le giovanili.
A differenza del 2020 e del 2021, però, stavolta sono consentiti gli allenamenti di squadra, riservati naturalmente soltanto ai vaccinati. Ovvio che se la situazione pandemica non dovesse migliorare, si rischia uno slittamento ulteriore.
Particolarmente a rischio l’attività giovanile (nei giorni scorsi la Figc ha stabilito lo stop alle partite fino al 30 gennaio su tutto il territorio nazionale), ma nessuno vuol sentire parlare di stop anticipato, dopo le ultime due stagioni interrotte anzitempo. Ma se il Piemonte dovesse passare in zona arancione (cosa peraltro possibile già dal prossimo lunedì) o addirittura rossa, il rischio diventerebbe concreto.
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