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Stop autotrasportatori da lunedì. Trasportounito: “Inevitabile per colpa del caro carburante”

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Stop autotrasportatori da lunedì. Trasportounito: “Inevitabile per colpa del caro carburante”.

Stop Autotrasportatori

A partire da lunedì 14 marzo 2022, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi “per causa di forza maggiore”, ha spiegato Trasportounito precisando come non si tratti di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore. Con cause di forza maggiore si fa riferimento, ovviamente, al caro carburante, i cui prezzi sono stati spinti ancora più in alto dalla guerra in Ucraina toccando i 2,60 euro al litro per il diesel. Un pieno da mille litri che fino a  poco tempo fa costava 1200  euro ora ne costa 1900, rendendo di fatto molto complicato sostenere i costi.

A questo stop definito “inevitabile” si aggiungono, a partire da sabato 19 marzo, manifestazioni in tutta Italia annunciate da Unatras in risposta ai “mancati segnali del Governo” sul tema.

Caro carburante: stop autotrasporto dal 14 marzo

“La sospensione dei servizi dal 14 marzo si è resa inevitabile – sottolinea una lettera inviata da Trasportounito alla presidenza del Consiglio, al ministro e al vice-ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi – anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire”.

Manifestazioni dal 19 marzo

Alla sospensione dei servizi prevista per il 14 marzo, Unatras ha annunciato manifestazioni degli autotrasportatori in tutta Italia sabato 19:

“La situazione è diventata drammatica. Continuando a tergiversare, il governo si assume il rischio che nascano nuovamente iniziative spontanee di protesta, nonché la responsabilità di lasciare committenze senza rifornimenti. Il costante e ormai insostenibile aumento del costo del carburante ha determinato una situazione ingestibile per le imprese dell’autotrasporto italiano, che non riescono a farsi riconoscere dalla committenza i maggiori costi dovuti agli stessi aumenti”.

E ancora:

“Le manifestazioni in programma il 19 marzo rappresentano il primo passo di una vertenza che, se malauguratamente restasse senza risposte, potrebbe sfociare in ulteriori e più incisive iniziative”, conclude Unatras.

Le conseguenze

Il blocco dell’autotrasporto avrà effetti diretti sulla collettività, sospendendo i rifornimenti di beni nel settore del commercio e portando ad una impennata dei listini al dettaglio nei negozi e nei supermercati. Una situazione inevitabile dato che l’85% della merce venduta in Italia viaggia su gomma. 

 

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1 Commento

1 Commento

  1. Franco Ranti

    12 Marzo 2022 at 12:31

    Assolutamente favorevole. In una Nazione in cui TUTTO viene trasportato su gomma, sono gli autotrasportatori l’unica categoria che può costringere il Governo ad eliminare buona parte delle accise che gravano sui carburanti (la più “antica” delle quali è stata istituita nel 1956). Politicanti che da mesi non fanno che ripetere di essere al “lavoro” per trovare una soluzione, “studiano”, “ponderano”, “valutano” e intanto le loro tasche non vengono intaccate dai rincari. Intanto il prezzo dei carburanti sale e con esso aumentano tutti i prodotti. Non basta il caos della guerra e degli effetti devastanti che avrà sull’economia mondiale, ci si mette pure la politica che preferisce “pensare” invece di agire. Eliminate le accise. Punto!

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