Attualità
Sesia e torrenti biellesi, peggiora la qualità delle acque
La qualità delle acque del Sesia e dei torrenti biellesi è in peggioramento e non raggiunge gli standard qualitativi fissati dalla Commissione europea. Chi pagherà le infrazioni?
La qualità delle acque del fiume Sesia e di molti torrenti biellesi non è buona. Anzi, tende a peggiorare nel tempo non raggiungendo gli standard qualitativi fissati, per la fine del 2015, dalla direttiva quadro sulle acque predisposta dalla Commissione europea e recepita dal Piano tutela delle acque regionale.
A richiamare l’attenzione sul mancato raggiungimento, nel Biellese, degli obiettivi di qualità relativi allo stato ecologico dei torrenti, è il Comitato tutela fiumi.
“La situazione è grave – dicono i referenti del Comitato –: pochi tratti, raggiungono lo stato “buono” o mantengono un livello più elevato. I monitoraggi triennali redatti da Arpa Piemonte rendicontano inoltre che siamo di fronte a un peggioramento, che il trend è negativo”.
Stando a quanto riferito dal Comitato, l’aggravamento sarebbe ascrivibile sia all’eccessivo prelievo delle acque, ai fini irrigui e idroelettrici, sia allo scarso controllo sulle modalità di derivazione da parte delle autorità competenti.
“La situazione nel triennio 2000-2011 – sottolinea il Comitato – era meno severa di quella fotografata nel triennio 2012-2014. L’autorizzazione di piccoli, ma diffusi, impianti idroelettrici ha peggiorato la condizione dei torrenti”.
Gli esponenti del Comitato tutela fiumi puntano il dito contro le amministrazioni che, “con sufficienza e passività”, autorizzano nuove opere di derivazione senza considerare i criteri normativi e tecnici che regolano tale ambito e, soprattutto, senza applicare moratorie qualora siano aggirati. E si chiedono: “Chi pagherà le infrazioni che la Commissione Europea inevitabilmente comminerà? I dirigenti che hanno rilasciato un numero spropositato di nuove concessioni, i grandi utilizzatori irrigui e idroelettrici, ovvero chi ha fruito dei benefici, o i soliti contribuenti statali e regionali?”
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