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Trivero centro Alzheimer chiuso con l’allarme Covid e mai più riaperto

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Centro Alzheimer chiuso dai tempi del Covid. Un servizio che ora manca a molte famiglie

Trivero centro Alzheimer chiuso con l’allarme Covid e mai più riaperto

Da quando è scoppiato il Covid (quindi marzo 2020) il centro Alzheimer di Trivero ospitato nell’ex ospedaletto ha chiuso i battenti. Due anni e tre mesi di stop. Nonostante il calo dei contagi e l’emergenza sanitaria che in parte sta rientrando, il servizio gestito dal Cissabo non ha infatti riaperto. E molte famiglie di pazienti affetti da Alzheimer attendono una ripartenza.

Manca una data

Anche altri centri Alzheimer sono stati chiusi durante il Covid proprio per tutelare le persone più fragili, ma molti hanno riaperto proprio per dare un aiuto alle famiglie dei pazienti affetti da Alzheimer. Di fatto il centro diurno permette agli anziani affetti dal morbo di trascorrere la giornata con un’adeguata assistenza psico-fisica, senza interrompere i legami famigliari, affettivi e sociali che rappresentano l’aspetto più importante della vita.

La mancanza del servizio si fa sentire per i pazienti che frequentavano i locali, qui avevano infatti un punto di riferimento con personale specializzato pronto a intervenire, ma anche in grado di rallentare la malattia e migliorare la qualità della vita. Ma il servizio è utile anche per le famiglie che ora devono accudire tutto il giorno il paziente. La presenza del centro diurno anche per loro era un sollievo.

La struttura è un fiore all’occhiello per questo tipo di malattia. Si trova all’ultimo piano dell’ex ospedaletto ed è composto da un ampio salone, una piccola cucina con a fianco un’ampia sala da pranzo, una camera per il riposo, un locale spogliatoio, due bagni assistiti e un ampio terrazzo piantumato e attrezzato per giardinaggio ed orticultura inaugurato appena un anno prima della pandemia Covid.

La posizione del Cissabo

La gestione è del Cissabo a cui spetta quindi la decisione di far partire il servizio.

Interpellata, l’Asl Biella ha rilasciato un commento in cui di fatto si rende disponibile per la riattivazione del servizio quanto prima: «Le riaperture dei centri diurni in seguito all’emergenza pandemica devono avvenire in sicurezza, in quanto gli utenti degli stessi sono soggetti fragili e spesso anziani non autosufficienti». E la nota aggiunge: «L’apposita normativa regionale ha previsto specifiche modalità di gestione delle attività residenziali e semi residenziali. Pertanto, in accordo con l’ente gestore, sarà premura dell’azienda sanitaria verificare il rispetto delle condizioni previste per la riapertura dalla normativa regionale, finalizzate alla tutela e alla salvaguardia degli ospiti della struttura».

Le famiglie e gli utenti sperano che l’attività possa riprendere il prima possibile proprio per poter dare una continuità anche del servizio interrotto purtroppo dalla pandemia Covid.

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