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Trivero, i nuovi migranti arriveranno a gennaio

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Saranno dodici e verranno ospitati nel centro Sprar con i posti suddivisi in tre appartamenti tra Ronco, Pramorisio e Ponzone

La notizia è che a gennaio, nel futuro centro di Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), arriveranno a Trivero nuovi dodici migranti. Si sta attendendo il via libera del Ministero, ma intanto è già stato pubblicato il bando di appalto di quasi 580mila euro per affidare a una cooperativa o un’associazione la gestione dell’ospitalità. L’amministrazione del sindaco Mario Carli crede nel progetto di accoglienza dei migranti e ha aperto uno Sprar con i posti suddivisi in tre appartamenti, tra Ronco, Pramorisio e Ponzone. Anche nell’ultimo consiglio comunale si è tornati sull’argomento. La minoranza “Un futuro per Trivero” aveva presentato un’interrogazione sulla riunione organizzata dal Comune con le associazioni per affrontare l’argomento Sprar, chiedendo il verbale e il ruolo rivestito dalle persone che vi erano state invitate. «Era presente Daniele Albanese della Caritas di Biella con una responsabile dello Sprar del capoluogo provinciale – ha risposto l’assessore Elisabetta Prederigo -. Non è stato fatto alcun verbale della riunione in quanto era un incontro informale».

Altre perplessità sul progetto di accoglienza le ha sollevate il consigliere Franco Foglia Parrucin: «Nel programma di Governo che è stato proposto al consiglio non si è mai parlato del progetto migranti. Ora invece si cambiano le carte in tavola». Il sindaco Carli ha però annunciato una riunione aperta a tutta la popolazione proprio per far capire ai cittadini la validità del progetto. «Come detto più volte – ha spiegato – abbiamo avviato il progetto di accoglienza Sprar per avere in mano la situazione dei migranti e non subirla dall’alto, come capita in altri Comuni. Si tratta anche di una responsabilità, non possiamo fare finta di nulla». E aggiunge: «Il Comune seguirà le linee guida del Ministero, vogliamo rassicurare la popolazione sulla buona volontà della nostra idea. Per questo organizzeremo un incontro pubblico cercando di portare chi ha già maturato esperienze nella gestione dello Sprar».

E sulle critiche ricevute ha sottolineato: «E’ pura fantasia che il Comune possa gestire direttamente i migranti, manca il personale. Serve quindi un gestore preparato, per questo è stato aperto un bando attraverso il quale sarà individuato l’ente più idoneo». E l’assessore Prederigo ha rassicurato: «Con l’apertura di uno Sprar, secondo una direttiva di metà ottobre del Ministero non saranno attivati nuovi Cas (Centri di accoglienza straordinaria) come quello di Mazzucco, che andrà quindi a esaurirsi». Per Foglia Parrucin rimane però sempre il problema della copertura economica: «E se non arriveranno più soldi come sta capitando per i gestori dei Centri di prima accoglienza, cosa capiterà?». «Stiamo parlando di due forme di finanziamento diverso – osserva Prederigo -. E comunque nel bando viene previsto che il gestore abbia una copertura assicurativa per far fronte a questo tipo di situazioni».

 

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