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Trivero ricorda Gianna Busa: trasformò in amore il dolore per la morte del figlio

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Trivero ricorda Gianna Busa: trasformò in amore il dolore per la morte del figlio.  La donna è mancata a 81 anni, persona molto conosciuta in tutto il Triverese e oltre.

Trivero ricorda Gianna Busa: trasformò in amore il dolore per la morte del figlio

Residente a Polto, da anni era costretta a convivere con una malattia: ma soprattutto il suo cuore aveva dovuto sopportare una quarantina di anni fa il lutto per la morte del figlio Omar, in un tragico incidente stradale a Crocemosso. E poi aveva dovuto anche dire addio al marito Livio Foglia.
Gianna però ha sempre saputo rialzarsi e ripartire con forza e spirito: attiva nel mondo del volontariato, si era avvicinata anche al Delfino. Anni prima invece era stata in prima linea portando avanti iniziative benefiche in memoria del figlio grazie a una associazione a lui dedicata.

Il ricordo

A ricordarla è Enrico Maron Pot, amico fraterno del figlio, che le è stato vicino fino alla fine: «Gianna – la ricorda – era stata colpita dal lutto per Omar, mio buon amico. Ha sempre avuto molta fede. Era una donna animata dal desiderio di aiutare gli altri. Ha saputo trasformare questo dolore in una energia per la comunità. Ha sempre voluto con caparbietà dedicarsi agli altri con fiducia e con fede. La ricorderò sempre come una persona disponibile all’ascolto».
All’epoca dell’incidente mortale, il figlio Omar era solo un ragazzo. Morì in moto. «A seguito di ciò nacque l’associazione Omar Foglia, un gruppo di volontariato che lei aveva fondato coinvolgendo un po’ tutti gli amici del figlio. Negli anni erano state raccolte anche somme importanti devolute poi a progetti di solidarietà importanti». Qualche anno dopo era rimasta vedova del marito Livio Foglia, uno dei titolari dell’ex Aquila, storica azienda tessile di Oro. Nel frattempo era sopraggiunta la malattia, ma Gianna Busa non ha mai mollato. L’ha affrontata con caparbietà come sempre grazie alla sua grande fede. Il funerale è stato celebrato ieri mattina nella chiesa parrocchiale di Botto, lascia il fratello Antonio con la moglie Renata e il nipote Alberto con famiglia. Ma Gianna lascia soprattutto il ricordo di una donna forte, fiera e generosa, fino alla fine.

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