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Valdilana piscina-gioiello costretta a restare chiusa. Si fa cassa integrazione
Valdilana piscina-gioiello rimane chiusa dopo la manutenzione per via del dpcm.
Valdilana piscina-gioiello chiusa
Utenti e lavoratori costretti a casa: fino a marzo la piscina di Trivero rimarrà chiusa per le normative anti-covid. Una situazione che si sta facendo sempre più pesante. E dire che l’impianto era stato riaperto dopo i lavori di manutenzione con l’obiettivo di poter tornare finalmente a nuotare serenamente e in una struttura che unisce la funzionalità con la suggestione di trovarsi un ambiente che per molti versi ricorda gli anni Trenta del secolo scorso, quando fu costruita da Ermenegildo Zegna.
Breve riapertura
La InSport è la società che gestisce sia la piscina che il palazzetto di Ponzone. «Al momento la piscina è chiusa fino al 5 marzo, visto l’ultimo Dpcm – spiega il responsabile Fabio Filippini -, mentre il palazzetto è aperto soltanto per le ginnaste della BiVertical in quanto stanno preparando gare di interesse nazionale». A settembre si era concluso l’importante intervento di restyling grazie all’intervento dell’amministrazione comunale. «Ma siamo riusciti ad aprire solo per tre settimane – riprende Filippini -, poi è arrivato il Dpcm di ottobre che ci ha fatto chiudere». E adesso c’’è un ulteriore rinvio a marzo. «Speriamo che quella sia la volta buona. Ovviamente tutti coloro che hanno fatto l’abbonamento saranno tutelati, non perderanno nessuna entrata o lezione. Appena ci sarà la possibilità potranno recuperare tutto. Ne consegue che quando si partirà, la piscina non incasserà quasi nulla, o ben poco».
La sanificazione
Neppure gli studi scientifici hanno convinto il Governo ad aprire le piscine. «Ci sono ricerche che confermano che con il cloro il virus sparisce – sottolinea Filippini -, anche un metro sopra il livello dell’acqua il virus non resiste proprio per i vapori del cloro. La Federazione aveva anche imposto una maggior clorazione dell’acqua. Inoltre come società abbiamo preso tutti gli accorgimenti del caso per sanificare le aree».
Personale a casa
Nulla di tutto questo è servito. Il personale della piscina di Trivero è in cassa, i collaboratori invece possono contare sui contributi statali. «Nella prima fase della pandemia – spiega Filippini – l’azienda aveva anticipato la cassa a tutti i dipendenti, ora però bisogna aspettare l’erogazione statale e non a tutti è ancora arrivata. Anche i collaboratori che avrebbero dovuto avere un contributo statale non tutti si sono visti riconoscere quanto promesso».
E intanto la InSport ha sostenuto spese non indifferenti. «A ottobre avevamo fatto tutti gli investimenti del caso per la sanificazione, oltre ad aggiornare il software del sito per le prenotazioni online. Poi tre giorni dopo ci hanno detto che non se ne faceva nulla». Una beffa. Ma il pensiero va anche ai bambini e ai ragazzi: «Perderanno due anni di attività, non siamo soltanto noi come struttura a subire i colpi di queste decisioni ma anche i più piccoli».
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