Attualità
Valdilana pronto ad accogliere i profughi dell’Afghanistan
Valdilana pronto a ospitare i migranti afghani: «Come hanno fatto tanti Comuni faremo anche noi la nostra parte».
Valdilana pronto ad accogliere
Il Comune di Valdilana pronto all’accoglienza: l’amministrazione si vuole mettere a disposizione per i migranti afghani. «Siamo sempre stati attenti nell’accoglienza di quei popoli in difficoltà e abbiamo lavorato bene – spiega il sindaco Mario Carli -. I risultati sullo Sprar sono sotto gli occhi di tutti». Proprio di recente l’amministrazione comunale ha rinnovato anche il progetto di accoglienza ex Sprar per altri due anni. «Se ci sarà bisogno – riprende – metteremo a disposizione i posti che abbiamo a disposizione. Come hanno fatto tanti Comuni faremo anche noi la nostra parte».
Sulla vicenda afghana Carli aggiunge: «Su quello che è successo in Afghanistan c’è una responsabilità collettiva, oltre a discorso umanitario c’è un discorso di valori. Le responsabilità dell’Occidente sono purtroppo evidenti. Ora quegli stessi Paesi occidentali devono evitare ad ogni costo una devastante crisi umanitaria».
Canali sicuri
Ovviamente come già fatto in passato tutto verrà gestito coordinandosi con il Ministero competente. L’obiettivo è avviare canali sicuri, legali e rispettosi dei diritti umani per permettere a coloro che lo desiderano di lasciare l’Afghanistan. Il Pd a livello regionale ha invitato tutti i Comuni a mettersi a disposizione per una eventuale accoglienza. E Valdilana è stato tra i primi, nel territorio biellese, a rispondere presente mettendosi a disposizione.
«L’attenzione e l’accoglienza sono principi fondanti della nostra comunità e non devono venire meno – ribadisce Carli -. Non a caso abbiamo rinnovato quello che era il progetto Sprar proprio perchè ci troviamo in un momento storico dove i flussi migratori sono continui e non vogliamo farci trovare impreparati».
In Piemonte
Proprio nei giorni scorsi è arrivata una circolare ministeriale sull’arrivo dei migranti afghani: al Piemonte in questa prima fase sono state destinate otto famiglie, 52 persone in tutto, tra quelle che sono riuscite ad assicurarsi un lasciapassare per l’Occidente attraverso i canali governativi. La data dell’arrivo non c’è ancora, ma le prefetture piemontesi si stanno attivando per una ricognizione per trovare una sistemazione.
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