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Valduggia ricorda i partigiani che si sacrificarono alla Bertagnina

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Valduggia ricorda i partigiani della Bertagnina: officiata la commemorazione.

Valduggia ricorda i partigiani

Una commemorazione dedicata ai partigiani della Bertagnina. Venerdì mat- tina si è rinnovata la cerimonia in onore dei partigiani che persero la vita sul colle sopra Valduggia. In particolare, la commemorazione ricorda il capitano Gino Prinetti, insignito della medaglia al valore militare per il coraggio dimostrato, Arturo Biella, Luigi Zanetta e Giovanni Avogadro, che pure persero la vita nell’agosto del 1944.

Il vicecomandante

Prinetti, sottotenente in un reggimento di artiglieria con il quale partecipò alle operazioni belliche in Grecia meritando una medaglia d’argento al valore, l’8 settembre 1943, per sottrarsi ai tedeschi, valicò il confine e si rifugiò in Svizzera per entrare in contatto con il movimento partigiano. Rientrò in Italia per combattere nella Resistenza, decidendo di aggregarsi alle formazioni guidate da Cino Moscatelli una volta arrivato in una Valsesia sottoposta ad un durissimo rastrellamento. Con il nome di battaglia di “capitano Gino” divenne vicecomandante della Brigata Garibaldi “Osella” operante in Valsesia e nel Novarese.

Il sacrificio

Cadde in combattimento, insieme agli altri partigiani Biella, Avogadro e Zanetti, quando si offrì per un’azione diversiva nei confronti nti dei nazifascisti che stavano mettendo in difficoltà un avamposto partigiano: il loro sacrificio permise alla brigata di salvarsi dall’accerchiamento. Caduti i compagni e ridotto agli stremi, Prinetti rifiutò l’offerta di resa. Per commemorare il giovane comandante, nemmeno ventiduenne al momento della morte, vener- dì c’è stata la cerimonia aperta dalla messa celebrata dal parroco don Lorenzo Rosa, insieme a don Dante Airaga. Al termine della funzione i presenti, tra cui il nipote Piero Prinetti, si sono spostati per un omaggio alla cappelletta voluta dalla famiglia sul luogo della morte del capitano.

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1 Commento

1 Commento

  1. Camillo

    22 Settembre 2021 at 9:17

    Chissà perchè nessuno ricorda mai gli italiani massacrati dai partigiani? Quelli che approfittarono del fare finta di combattere per la libertà mentre avevano l’unico scopo di rubare, stuprare e uccidere chiunque fosse anche solo molto lontanamente sospettato di essere un fascista (basta semplicemente dire che qualcuno era fascista per darlo in pasto ai partigiani). Troppo comodo vedere solo il buono dove di buono ce n’era veramente poco.

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