Seguici su

Attualità

Valmaggiore: sui profughi è rottura con prefetto, sindaco e chiesa

Pubblicato

il

Dura lettera del comitato di cittadini di Valmaggiore: “Sul tema dei migranti nessuno ci ascolta”

Il Comitato cittadini Valmaggiore è stanco di non riuscire ad avere un dialogo con le istituzioni sul tema dell’accoglienza dei migranti nella cosiddetta Casa delle suore. Lo denuncia in una lettera aperta scritta l’altra settimana, che pubblichiamo: «Si è creata una distanza insanabile tra noi residenti, gli organi prefettizi, l’amministrazione comunale e la chiesa, nella veste della Congregazione religiosa proprietaria dell’immobile. E’ sotto gli occhi di tutti la condizione, potenzialmente pregiudizievole, di pericolosità pubblica e privata, di non abitabilità e non agibilità dell’edificio. Tutti gli enti e i soggetti coinvolti sono ampiamente e dettagliatamente informati della situazione in cui si trova la villa. Risulta che alcuni lavori di manutenzione sono ancora in corso, ma servono ben altri interventi per adeguare la casa ad accoglienza migranti e soprattutto per l’immediata messa in sicurezza dell’immobile e delle zone limitrofe, anche per prevenire l’accadimento di incidenti e infortuni. Andrebbero rimosse le ampie e numerose zone di intonaco pericolante, fissate o sostituite le lamiere staccate sui tetti, transennate le zone pericolose, completata la recinzione dell’area del cantiere, verificate le condizioni degli alberi ad alto fusto nel giardino a ridosso della strada pubblica».

«Vorremmo chiedere ai nostri amministratori la massima attenzione per il rispetto delle normative di igiene e salute pubblica e di tutela ambientale; un’inerzia nell’applicazione delle normative vigenti sarebbe una responsabilità gravissima nei confronti della nostra comunità. Nonostante le numerose visite e sopralluoghi effettuati dall’ufficio tecnico municipale e dai vigili del fuoco, ancora nulla è stato fatto, mentre si parla con insistenza di un “imminente arrivo dei migranti”. La mancanza di un progetto di accoglienza condiviso può essere definito “un’incauta disattenzione macroscopica”, una mancanza di “responsabilità” verso la sicurezza di noi abitanti e degli eventuali futuri ospiti».

«Non vi è, attualmente, alcun segno della volontà da parte di alcuno di porvi rimedio. Avremmo voluto condividere la responsabilità di una corretta gestione di accoglienza con le istituzioni, influenzare positivamente processi decisionali e innescare cambiamenti costruttivi, ma ci è stato negato. Le nostre richieste d’incontro con l’ex prefetto di Vercelli Salvatore Malfi e con l’attuale vice-prefetto reggente Raffaella Attianese, sono rimaste sistematicamente inevase; dimostrando, di fatto, che le nostre istituzioni rimangono “arroccate nel castello”, completamente indifferenti alle richieste e ai bisogni reali dei cittadini».

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook