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Varallo, don Roberto taglia il traguardo dei 25 anni da sacerdote

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Un percorso tra fede e missione iniziato nel 1985 dopo la laurea in Scienze politiche

Una vita tra fede e missione, questo il percorso di don Roberto Collarini, parroco di Varallo che festeggia i suoi venticinque anni di sacerdozio. Originario di Fara Novarese, nel 1985, dopo aver seguito il corso di scienze politiche all’Università di Milano, entrò in seminario a Novara: «Questo il mio inizio di cammino – racconta don Roberto -, in quegli anni sentivo che dovevo far qualcosa di più e questo pensiero mi ha portato ad una scelta di fede importante. Avevo ventiquattro anni quando sono entrato in seminario e da lì è iniziato un percorso di preparazione lungo sei anni».

Nel 1991 infatti, ricevendo l’ordinazione sacerdotale, inizia il suo vero percorso da sacerdote fatto di fede quotidiana e operato comune. Sette anni a Cameri fino al 1998 come vice parroco e responsabile dell’oratorio, circondato sempre dai giovani, riceve poi, dal vescovo monsignor Renato Corti, la proposta della missione in Ciad per servire la parrocchia nella diocesi africana di Pala. Richiesta da lui accolta.

Dopo un’intensa preparazione, che comportò lo studio della lingua francese e alla cultura africana, a Lione, in Francia, nel 1999 partì come missionario per il sud ovest del Ciad. Qui rimase per ben dieci anni e fu un’esperienza che plasmò fortemente il suo animo e la sua personalità. «Ricordo sempre quella proposta di partire in missione. – prosegue -. In Ciad mi colpì quanto la povertà aiuti a condividere con gli altri, l’accoglienza di quella gente che, nonostante il “poco”, riesce a condividerlo. Un messaggio molto forte quest’ultimo. Mi è rimasto nel cuore il sorriso dei bambini, la vera anima dei villaggi e la grande speranza di vita in quelle terre e il “camminare insieme”. Essere stato missionario in Africa mi ha aiutato a mettermi più umilmente in ascolto del cuore della gente, a imparare cos’è l’essenziale e tutto questo ha arricchito profondamente il mio sacerdozio».

Dopo il suo operato in Africa don Collarini viene destinato a Varallo prima come aiuto parroco poi come prevosto: il 19 settembre 2010 incominciò così il suo servizio in città dove continua a svolgerlo tutt’oggi con cura e dedizione tra i varallesi che a lui sono ora molto legati.

La comunità cittadina festeggerà insieme questo importante traguardo in occasione della festa del “Campanile” nella terza domenica di ottobre. «Il mio servizio qui a Varallo è un’esperienza appagante sia per la bellezza della città, ricca di opere d’arte e di grande storia artistico-religiosa, sia per la fede della sua gente. Porterò dentro di me tutte le realtà famigliari e le persone che qui ho incontrato e con me proseguiranno il cammino. Varallo e tutta la sua gente è entrata nella mia storia di uomo e di pastore, tutto questo lo custodirò nel cuore».

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