Attualità
Varallo, la contrada del burro rinasce con le nuove botteghe
Il progetto di valorizzazione è seguito dall’associazione “Vecchie Contrade”
Si chiude con bilancio positivo il primo mese del progetto di valorizzazione della “Contrada del burro”. L’iniziativa ha visto impegnata l’associazione “Vecchie Contrade” di Varallo per riportare quanto più possibile all’antico splendore questa antica zona della città, un tempo via principale per raggiungere l’alta valle e sede di molteplici attività commerciali. Tantissimi artigiani della zona hanno colto l’occasione per esporre e mettere in vendita i propri manufatti nei nuovi ambienti ripristinati e rinnovati grazie all’impegno dei componenti del sodalizio e del Comune che ha lanciato la proposta di far rivivere le vie storiche e che ha dato il proprio contributo fornendo materiali e manodopera per portare a termine i lavori di risistemazione dei vari locali.
L’obiettivo perseguito dall’associazione è stato quello di valorizzare questa zona della città trasformandola in una vera e propria vetrina dove artigiani e produttori locali potessero presentare e mettere a disposizione del pubblico i propri prodotti. La via rimessa a nuovo, con artigiani, artisti e produttori locali, è stata inaugurata lo scorso 8 dicembre raccogliendo grandi consensi da cittadini, villeggianti e da chi è giunto a Varallo per un giro veloce. «È andata davvero molto bene – commenta Anna Torri, presidente del sodalizio -: tutti i locali sono stati affittati per tutto il periodo e i commercianti sono stati molto soddisfatti. L’iniziativa ha raccolto apprezzamenti da tutti e il passaggio all’interno della Contrada è stato massiccio. Attraversandola si ascoltavano giudizi molto positivi circa l’iniziativa e grandissimi complimenti per la bellezza della zona, una delle più antiche di Varallo. Siamo davvero molto soddisfatti e tutto ciò ci ripaga del nostro impegno per valorizzare la zona e rivitalizzare il commercio varallese. Con il denaro percepito attraverso gli affitti inoltre possiamo cominciare a restituire al Comune quanto ha anticipato per l’acquisto dei materiali e per pagare le persone che hanno lavorato, scelte nell’ambito di coloro che sono impiegati nei lavori socialmente utili».
In questo periodo si troveranno ancora artigiani e produttori ma in numero minore perché stanno per partire nuovi progetti.
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