Attualità
Varallo ottava edizione di “Rime e musica” a Parone
Varallo ottava edizione di “Al dialeut di neust pais”, organizzato dalla Pro loco a Parone: sette i poeti partecipanti con le loro opere.
Varallo ottava edizione del raduno
È giunto all’ottava edizione il tradizionale raduno d’agosto dei poeti dialettali a Parone. “Al dialeut di neust pais”, serata di poesie e musica, è organizzato dalla Pro Loco, presieduta da Ermes Pitto, con l’attivissima Paola Castagnola a rivestire il ruolo di segretaria. Le poesie sono state pubblicate nel libricino: “Tra rime e musica”, giunto alla ottava edizione, questa volta “straordinaria”, come è stato straordinario questo 2020 che ha cambiato profondamente il modo di vivere individuale e sociale: è stato adottato un formato grafico doppio rispetto a quello degli anni precedenti.
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I poeti
I sette poeti che hanno accolto l’invito di mezz’estate sono stati: Enzo Dalberto, “Ciacula”, Gianna Calderini, Fulvio Folghera “’l Bargnun dal Dram, Christian Pianori “Mae”, Giorgio Salina “Giors”, Primo Vittone “Vitun”. Una sola signora e sei uomini, ma i temi delle poesie presentate, possono essere ricondotti sostanzialmente a due: il Covid e il carnevale, che rispecchia quel bisogno di mantenere tradizione e convivialità. L’isolamento imposto si infrange anche componendo versi in grado di raggiungere il cuore delle persone, distanti solo fisicamente. I nostri poeti non sono per fortuna autoreferenziali, ma vivono nel mondo e ne percepiscono le stonature, ma guardano avanti, perché rimpiangere i “bei tempi andati” non avrebbe senso.
La musica
L’inappuntabile servizio audio della serata è stato curato da Agostino Bondetti, che ha saputo adattare la tecnologia al tempo del Covid. Roberto Fila e Pierangelo Pitto, la “colonna sonora” dell’incontro, hanno fatto sorridere e al tempo stesso riflettere, con canzoni ispirate dai versi di poeti locali e con altre “d’Autore”. Roberto Fila utilizzando temi musicali famosissimi, ha scritto testi originali: ironici, dolci e amari, veri, perché, al di là delle parole, quello che conta è mantenere la curiosità, la voglia di conoscere, ma soprattutto perché ridere e piangere insieme unisce ben di più di un fugace contatto fisico. Come ha sottolineato Pierangelo Pitto: «Dobbiamo pensare che da questa situazione dobbiamo uscire migliori di quello che siamo».
Piera Mazzone
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